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Feller: “Questa Coppa è per Matti”. Gut-Behrami: “La Coppa 2016 un obbligo, questa è solo mia!”

Feller: “Questa Coppa è per Matti”. Gut-Behrami: “La Coppa 2016 un obbligo, questa è solo mia!”. Ecco le parole di Manuel Feller trionfatore della specialità dello slalom e di Lara Gut-Behrami che oggi ha conquistato la coppa di gigante e matematicamente anche quella generale.

Manuel Feller: oggi ci tenevo da morire dimostrare di essere il miglior slalomista del mondo. È vero che la Copp l’avevo già vinta matematicamente, ma lontano dalle piste, in seguito alla cancellazione della tappa di Kranjska Gora. Tanta soddisfazione, certo, ma poca emozione.  Ecco perché per me oggi era importante provare i brividi di questo traguardo raggiunto e solo con una bella gara sarei riuscito a provare le emozioni che cercavo. Oggi non sono stato il più veloce ma ho fatto una gran gara, dinnanzi al mio pubblico visto che abito a 10 km dalla pista! Mai provato una casa del genere in tutta la mia vita. Festeggiare la coppa con i miei bambini al parterre è stato fantastico.

Questa stagione la dedico a Matti un mio carissimo amico scomparso tragicamente prima dell’inizio della stagione. È il nome che, inginocchiandomi, ho inciso sulla neve dinnanzi alla Coppa al parterre d’arrivo!

Lara Gut-Behrami: questa coppa è solo mia.

Nello sport nessuno regala niente e questa Coppa me la sono conquistata con merito. Molto differente rispetto a quella del 2016 che era quasi dovuta. Proprio così, perché otto anni fa avevo tanta pressione addosso, con la Svizzera che da tempo non la portava a casa, che conquistarla era diventato quasi un obbligo. Mi sentivo come se fossi stata creata e costruita per vincerla quella coppa! Certo fu emozionante stringerla tra le mani ma fu anche un grosso peso che si allontanava dalla testa. Insomma, una liberazione!

Dopo l’infortunio del 2017 sono partita con tutt’altra mentalità, quindi senza più quel senso di dovere ma di piacere. Dunque, la Coppa di oggi è il coronamento di tutto questo periodo in cui ho cercato di gareggiare solo per la soddisfazione di vincere. Senza obbligo!

Riguardo al futuro: “Andrò sicuramente avanti almeno un anno e forse ancora di più, ma deciderò di volta in volta a fine stagione!”

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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