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Fis Master Cup, Azzurri pieni di Coppe. Qualcuna è sfuggita ma il Tricolore sventola!

Fis Master Cup, Azzurri pieni di Coppe. Qualcuna è sfuggita ma il Tricolore sventola!
La FIS Master Cup o, come diciamo in privato, la COPPA DEL MONDO MASTER, è finita. Iniziata a settembre in Argentina, passata per i “capannoni” di Norvegia, Germania e Francia, a dicembre è transitata per la Svizzera, iniziando così una lunga serie di appuntamenti europei, una puntata in USA, e tre in Italia, per un totale di 74 gare, delle quali si dovranno sommare i migliori 12 risultati.

Vincerà chi farà più punti e, a questa somma, siamo arrivati. Non è stato facile portare a termine le gare di chiusura, previste ed effettuate a Meribel, avrebbero dovuto essere: Superg, 2 giganti ed uno slalom, il meteo ha deciso per un gigante ed uno slalom, ma così è il nostro sport!

Questo spazio è tutto dedicato agli Italiani che hanno vinto. Mi piace iniziare dalla categoria over 90 dove abbiamo Alberto Corsi, unico e irripetibile, vince alla grandissima; nonostante fondo “orribili” e slalom discutibili, gli abbiano impedito di concludere le gare finali, 240 punti in più del rivale austriaco.

Altro inossidabile campione lo troviamo nella 85/89, è Gian Franco Guastini, ha combattuto fino all’ultimo con l’austriaco Viktor Sodamin, arrivati a queste finali quasi alla pari, è stato uno scontro diretto, vinto da Viktor con il meteo dalla sua che ha impedito la possibile rimonta di Gian Franco.

Lotta in casa Italia per la supremazia nella 80/84, sono Claudio Giovanardi e Gianfredo Puca a contendersi il titolo, seguiti da uno slovacco e un inglese. Finisce così: Claudio vince il titolo e Gianfredo non può che rammaricarsi per l’ultima sua sfortunata seconda manche.

Nella 75/79 podio quasi tutto tedesco, vince Heinrich Riesemann, con il nostro Lino Stefanini bravo a sistemarsi sul secondo gradino, 2 punti in più di Juergen Roempke. In questa categoria si sono qualificati anche i nostri Vincenzo Gaspari, Zenone Soave, Alessandro Volpi e Luciano Baldinotti.

Nella 70/74 anni, sono in 33 a qualificarsi, come Italia, siamo ai piedi del podio con Enrico Rossi, quarto e Massimo Panzani, quinto, c’è poi Valerio Locatelli all’ottavo e Giorgio Boschi, diciottesimo.

La categoria con il maggior numero di qualificati era quella con maggiori probabilità di vittoria Italiana, la 65/69, perché Hermann Oberlechner è e rimane uno fra i grandi, 80 punti in meno dello svizzero Marc Russenberger, complici gli annullamenti finali lo hanno relegato sul secondo gradino ma è sempre fra i campioni. Bene anche Paolo Cappellato, 8° di cinquanta, poi Fabrizio Di Luggo Di Avini, 20°, Antonio Rivolta 27°, Gianalberto Righetti 32°, Gian Luca Porta 37°, Gaetano Campanile 39°, ed Enrico Ghirardelli 46°.

L’ultima categoria nel B è la 60/64 e Patrick Avenier, francese, l’ha vinta, niente da fare per Massimo Treccani, troppi punti lo separano dalla vittoria, però il secondo posto può consolarlo e un altr’anno???

Qui ci sono anche Alfredo Gualla che di gare ne ha vinte anche con l’assoluto di Gruppo ma non è bastato e si ferma al 13° posto, appena davanti a Clemente Reale 14° anche lui sempre fra i migliori. Sono classificati anche Willy Nardelli, 21°, Marco Novaglio, 23°, Marco Planchestainer, 32°, Alfonso Kratter, 40°, Alessandro Pera 44° e Stefano Rampazzo, 45°

Arriviamo così al Gruppo A, (per la FIS, in Italia è diverso) dove la categoria 55/59 vede Cechia, Canada e Svizzera ai primi tre posti ma, al 4° c’è Luca Zini, appena fuori dal podio ma tra i migliori, con Paolo Lorati che lo segue al 7°, Luca Bonomo al 22°, Mihai Catalin Fusulan al 28°, Mauro Lapucci al 29°, Andrea Miotto e Marco Salvadori, 35° e 36°, Gianluca Ronchetti, 43° Luca Conti 44°.

Non sarebbe stato “facile” ma possibile, l’annullamento finale ha di fatto impedito a Stefano Roma di “agguantare” la vittoria, conclude al secondo posto dietro al campione austriaco Juergen Guggenbichler, sfida rimandata al prossimo anno. Sono in clasifica anche Flavio Berto 7°, Piero Federico Formenti 18°, Michele Tomasi 22° e Claudio Martinelli 26°.

Nella 45/49 abbiamo un posto sul podio grazie a Stefano Pastorini, bravo a conquistare un non facile terzo posto, poi Andrea Acquaroni al quarto.

Una categoria senza italiani poi ne troviamo due nella 35/39, non sono sul podio ma sono fra i più bravi in assoluto, sono Davide Grechi 7°e Andrea Zanei 9°, molto spesso nominati in queste pagine fra i primi, ma evidentemente impegni ed altro hanno limitato la loro presenza nell’internazionale.

L’elenco maschile si conclude in “gloria” perché nella categoria più giovane la 30/34 anni la vittoria è tutta italiana e “con distacco” perché il nostro Tommaso Bruno Vittorio Verri, eccezionalmente ho riportato tutti i suoi nomi, normalmente scrivo: Tommaso, conclude il lungo percorso di COPPA con notevole distacco, segno di una supremazia voluta e consolidata.

Passando al settore femminile, constatiamo, con molto piacere che l’Italia ha Anna Fabretto, come Alberto unica ed insostituibile, la sua supremazia e la sua unicità la pongono al di sopra di ogni “classifica” per lei è veramente la conquista della COPPA DEL MONDO.

Scaliamo una categoria e troviamo due italiane al vertice, sono la ligure, piemontese, valdostana Marcella Castellano e l’emiliana cortinese Vera Cesari; vince Marcella, seconda Vera, in classifica seguono: Giappone, Canada e Australia!

La 70/74 è priva di italiane perciò saliamo alla precedente dove, di italiane in classifica ne abbiamo ben cinque, con tre contendenti il primato, l’austriaca: Jana Ries, la francese Sophie Lerat e la nostra Margherita Sabadin, purtroppo l’annullamento delle ultime gare ha impedito la rimonta di Margherita relegandola sul terzo gradino.

Scendiamo d’età e troviamo una categoria ricca di italiane agguerrite e capaci, è anche quella con il maggior numero di qualificate, vince “meritatamente”, Jay Muriel, bravissima francese davanti all’americana Lisa Densmore Ballard, poi troviamo 4 italiane nell’ordine di punteggio, sul podio al terzo posto: Benedetta Vittori Venenti (980), Marina Capretta (960), Giuliana Ballabio (935), Doranna Melegari (912), saltiamo un posto e c’è Silvia Vagnone con 838 punti, ancora 2 posizioni e c’è Daniela Vettorato, sei italiane su 15 classificate!

Scendiamo d’età ed arrivano le note liete perché Roberta Persico vince con merito e distacco, seguita dalla veneto/svizzera Silvia Rossato e l’austriaca Anita Gstrein, peccato per Claudia Bassetti che contava su queste gare e, il cui annullamento, l’ha esclusa dalla classifica.

Ringiovaniamo di una categoria, ancora senza italiane sul podio, anche se Chiara Zuccalà si pone al quarto posto.

Una in meno e sul podio ci sale Denise Rita Rigo, è terza dopo la tedesca Silvie Kaiser e la spagnola Rocio Carbajal.

Cominciano a scarseggiare le italiane, fra le quarantenni troviamo solo Elena Matronola, brava ad ottenere un prezioso quarto posto.

La classifica femminile si chiude con le più giovani e qui troviamo due italiane al vertice, entrambe seconde della rispettiva categoria, sono Francesca Da Re, nella 35/39 e Angela Saccomandi nella 30/34. Entrambe avrebbero potuto aspirare al titolo ma il meteo così ha deciso!
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Enrico Ravaschio

Genovese doc, da sempre in FISI, con incarichi operativi, inserito nella Commissione presieduta da Mario Cotelli, passato attraverso quella “Cittadini”, a 39 anni si innamora dell’ambiente Master e, con l’aiuto di Antonio Malugani, si inserisce nel settore con alterne fortune. Dal 2006 collabora con la Rivista Sciare, grazie all’incontro casuale con Roberto Della Torre che gliene offre la possibilità. Ha lasciato l’incarico di responsabile della Commissione Master Fisi, presieduta da Carmelo Ghilardi, alla fine della stagione 2022, quando ha passato il testimone a Paolo Lorati.

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