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Fisip: medaglie mondiali dallo snowboard

Tripudio italiano ai primi Mondiali di parasnowboard IPC di La Molina. Nella gara di snowboard head-to-head, nuova formula introdotta quest’anno dal Comitato Internazionale Paralimpico che vede gli atleti affrontarsi l’uno contro l’altro in turni ad eliminazione diretta, la finale della categoria Upper Limb (atleti con disabilità agli arti superiori) è stata tutta a tinte azzurre, con Manuel Pozzerle che si è aggiudicato il titolo iridato battendo il compagno Roberto Cavicchiargento. Euforico e quasi incredulo il veronese Pozzerle, atleta inserito nel Progetto Talenti Diasorine tesserato per la società piemontese Sportdipiù, laureatosi campione del mondo al primo anno di Nazionale: «È una bella medaglia e pesa tanto ora che ce l’ho finalmente al collo. Ci siamo allenati duramente nelle ultime settimane e trovare un percorso molto più facile di quello su cui ci siamo preparati a Folgaria è stato un bel vantaggio. È stato bello trovarsi in finale con Roberto, sapevo che era bravo, peccato per il mio errore in partenza che ha causato un contatto. Senza volerlo, gli ho chiuso la porta e lui è caduto, avrei preferito arrivare secondo ma giocarmela fino in fondo. Comunque, ora festeggeremo queste due splendide medaglie con questa fantastica squadra e sabato vogliamo ripeterci in slalom. Sarebbe il modo migliore per ringraziare la FISIP che ci ha dato la possibilità di partecipare a questi Mondiali, il nostro tecnico Igor Confortin che ci ha fornito le dritte giuste, Jacopo Piccardi che ci ha inquadrato sotto l’aspetto mentale e poi l’immancabile fisioterapista Paolo Di Pietro che ci rimette sempre in sesto».

Felicissimo anche il modenese Cavicchi (Sci Club Paralimpic Fanano) che ha completato la festa azzurra con il suo secondo posto«È da tutto l’inverno che avevamo in testa questi Mondiali e arrivare primo e secondo nel giorno più importante è fantastico. Già dalle qualifiche mi sentivo bene ed ero molto carico, tutte le sensazioni che avevo si sono rivelate giuste. L’unico piccolo dispiacere è che potevamo giocarcela diversamente in finale senza quel contatto, ma per il resto sono contento di tutta la gara. Il primo pensiero dopo questa medaglia va al rider australiano Matthew Robinson, che è scomparso lo scorso anno a causa di un incidente occorsogli proprio qui a La Molina, e poi al mio amico e compagno di squadra David Preziosi che ha passato un periodo difficile: ad entrambi dedico quest’argento col cuore».

Molto soddisfatto anche il tecnico dello snowboard italiano, Igor Confortin: «Meglio di così non poteva andare perché già nelle qualifiche Manuel e Roberto avevano il secondo e il quarto tempo per cui sono andati a finire nelle due parti diverse del tabellone. In finale peccato per quel contatto fortuito, ma un epilogo con due nostri ragazzi sui due gradini più alti del podio era davvero difficile prevederlo. È stata dura scegliere le scioline giuste perché in questi giorni ci sono stati diversi sbalzi termici, ma alla fine è andata bene. I ritiri che abbiamo fatto ultimamente in qualsiasi condizione, la scelta di fare gare contro i normodotati, avere una pista fissa dove allenarsi a Folgaria hanno dato i loro frutti e ci hanno fatto arrivare pronti a questo appuntamento».

Confortin ha poi parlato anche degli altri tre azzurri in gara il messinese Giuseppe Comunale (Sci Club Paralimpic Fanano), l’asiaghese Michele Bortolò (Brainpower) e il cuneese Paolo Priolo (DiscesaLiberi), eliminati nei turni precedenti nelle rispettive categorie:«Tra i Lower Limb 1 (atleti con disabilità gravi agli arti inferiori), Giuseppe è stato sfortunato perché è uscito ai quarti di finale dopo una buona qualifica. Stessa sorte anche per Paolo che però ha gareggiato bene, Michele si è classificato nono nella categoria più nutrita e combattuta, per cui sono comunque soddisfatto. Comunque, dopo aver festeggiato tutti insieme questa splendida giornata dei loro compagni di squadra, sabato avranno l’occasione di rifarsi».

Sabato 28 febbraio, infatti, è prevista la gara di banked slalom che speriamo faccia ancora sognare tutta l’Italia.
(fonte ufficio stampa fisip)

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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