Il gigante FIS NJR di Courmayeur – Trofeo ODL si chiude con una gara solida e senza sbavature di Francesco Sadowski, 17enne dell’Equipe Limone, e del Comitato Fisi AOC, bronzo in gigante agli Aspiranti del Sestriere, che si prende la vittoria grazie a due manche quasi sovrapponibili per qualità e precisione. Il suo 2:07.11 nasce da un primo run aggressivo, chiuso al secondo posto, e da una seconda discesa lucida, in cui ha protetto la linea senza concedere nulla nei tratti più sensibili del tracciato.
Alle sue spalle chiude Giulio Giacomo Landolina (19 anni del Sauze), staccato di 59 centesimi. Era stato lui il più rapido in apertura, grazie a una prima manche incisiva e tecnicamente brillante, ma nella run decisiva ha pagato i riferimenti più morbidi sul fondo e un finale meno continuo. La sua gara resta comunque di ottimo livello, con un primo run che aveva messo pressione a tutti.
Completa il podio il connazionale Pietro Ragone (Team Top Ski), già secondo nel gigante NJR in Gardena lo scorso 5 dicembre, terzo a 1”76, capace di trovare nella seconda manche la risposta che gli serviva per difendere la posizione: pulizia buona nei tratti centrali e un’azione fluida nella parte bassa, dove ha fatto la differenza rispetto ai rivali diretti.
Buon quarto posto per lo spagnolo Álvaro Del Pino Caballero, veloce nella prima manche ma meno incisivo nella seconda, mentre in quinta posizione si inserisce il britannico Lewis Parton, protagonista di una seconda discesa elegante e molto efficace nel tratto centrale. Subito dietro, sesto, Laurent Grivel, diciassettenne del Crammont, costante e pulito nella gestione dei cambi di pendenza.
Da segnalare anche la grande rimonta del sedicenne del Sestriere Michele Vivalda, ottavo: una prima manche difficile lo aveva lasciato indietro, ma nella seconda ha firmato il miglior tempo e ha risalito sedici posizioni, dimostrando adattamento e coraggio su una neve ormai segnata.
Il gigante di Courmayeur ha proposto una pista che si è trasformata rapidamente durante la giornata: fondo compatto in avvio, poi ondulazioni sempre più marcate che hanno amplificato ogni imprecisione. In molti sono finiti fuori, soprattutto nella seconda manche, segno di un tracciato tecnico e senza margini.
Alla fine resta la firma di Sadowski, capace di tenere un livello costante dall’inizio alla fine. In una gara piena di rimonte, distacchi variabili e interpretazioni differenti della neve, il Trofeo ODL trova il suo vincitore in chi ha scelto la linea più semplice e più efficace: quella che porta al traguardo più veloce degli altri.






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