La Val Gardena continua a parlare azzurro. Sulla Saslong, in una discesa giocata sul limite e sulla capacità di portare velocità nei punti chiave, arriva il terzo podio consecutivo del team italiano nella tappa gardenese. A firmarlo è Florian Schieder, terzo alle spalle degli svizzeri Franjo von Allmen e Marco Odermatt, al termine di una gara selettiva, in cui pochi sono riusciti davvero a restare puliti.
Per Schieder si tratta del terzo podio in carriera in Coppa del Mondo, dopo i due secondi posti conquistati sulla Streif di Kitzbühel. Ma questo, sulla Saslong, ha un sapore particolare.
“Per me è davvero la gara di casa – racconta il ventinovenne di Castelrotto – abito a un quarto d’ora da qui e sono davvero felice di essere sul podio. A maggior ragione con un amico al fianco come Franjo von Allmen”.
Una discesa tutt’altro che semplice, segnata da velocità elevate e da un Ciaslat che ha fatto la differenza.
“Oggi era difficile per tutti: si andava veloce e in pochi non hanno sbagliato. Nel Ciaslat mi sentivo sulla linea giusta, ma la velocità non mi sembrava altissima e non mi aspettavo il terzo posto”, ammette Schieder. “È una grande gara, mia e di tutta la squadra. Siamo lì davanti a lottare: dobbiamo provare ad andare a prendere gli svizzeri, ma per ora va bene così. Un altro grande risultato per tutti noi, e i fan italiani possono sperare anche in vista di febbraio”.
A confermare la solidità del gruppo è anche Mattia Casse, che chiude ottavo e prosegue un percorso di crescita costante.
“Ho cercato di attaccare, ma ho lasciato qualcosa in entrata al Ciaslat. Sono entrato forte, ho provato a portarla a casa e l’ho salvicchiata, rimettendoci però due o tre decimi”, spiega il piemontese. “Oggi non era facile adattarsi alla velocità maggiore rispetto alle volte scorse, ma sono contento e sento di essere in crescita”.
Ancora una volta convincente anche Giovanni Franzoni, reduce dal podio in superG e capace di lasciare il segno soprattutto nei tratti più tecnici della Saslong.
“La Saslong intera l’ho affrontata solo l’anno scorso ed era andata male. Oggi sono contento di come ho interpretato questa gara, anche dopo le emozioni di ieri che un po’ si sono fatte sentire”, racconta il bresciano. “Ho fatto ottimi intermedi nei tratti più tecnici e ho saputo spingere nei punti giusti. E poi c’è stata un’altra grande prova di squadra: una tappa davvero eccezionale, tanto di cappello”.
Tre giorni di Gardena che consegnano una fotografia chiara: l’Italia della velocità è compatta, profonda, competitiva. Davanti gli svizzeri restano il riferimento, ma alle loro spalle l’Italjet non è più un’eccezione. È una presenza stabile. E sulla Saslong, questo vale più di mille promesse.






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