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Giacomo Mariotti (Sci club Livata): “Solda sarà un esempio”

Le imminenti gare giovanili di Solda, che organizza lo sci Club Livata, esistono da parecchi anni e hanno sempre esaltato l’attenzione del ristretto settore di interesse. Quest’anno è tutto molto diverso. L’evoluzione degli ultimi eventi e forse anche dei penultimi, ha creato attorno a questa quattro giorni di gare, una luce cento volte più forte.

Sölden a parte, è il primo appuntamento agonistico dopo il lockdown di marzo. E rischia anche di essere l’ultimo fino a quando non cambieranno i Dpcm e le Regioni cambieranno colore.

E a tal proposito, il mondo dello sci non ha mai amato tanto il verde come oggi! Le gare di Solda, dunque saranno guardate da molti più occhi. E lo sci club Livata, che le organizza, lo sa bene. Così, inevitabilmente sullo staff della società laziale grava il peso della responsabilità ancora maggiore.

È così? Lo abbiamo chiesto a Giacomo Mariotti (in copertina, assieme a Valerio Amelia responsabile children), direttore tecnico, uomo da scarponi sulla neve sempre, da trapano e pali tra le mani, da tutti allineati e coperti e aspettate il mio via. Uomo da fronte insomma.

In effetti è sempre una battaglia, se poi consideri che da Roma a Solda la distanza non è irrilevante, capirai che…”

Ecco, appunto, perché una società del Lazio decide di organizzare gare nella stazione “più lontana” dell’Alto Adige?
Dall’apertura degli impianti, fino al 6 gennaio noi siamo lì. Poi torniamo sulle nevi di casa, a Campo Felice. Prima non c’è neve e a Natale è meglio lasciare posto agli amatori.

Da quanto tempo è così?
Sai che ho perso il conto? Saranno almeno 7 o 8 anni. Che dico, forse dieci. L’idea dell’opening è nata, diciamo, quasi per scommessa, per noi ma anche per la stessa Solda che ci ha sempre accolti con molto calore. Hanno fin da subito compreso che l’opening agonistico gli avrebbe restituito non poca visibilità.

Anche a voi…
Per noi è un impegno non indifferenze, ma che ci vuoi fare, la passione che abbiamo per lo sci è travolgente!

Quello che vi attende nei prossimi giorni non sarà il solito. Queste gare stanno assumendo le sembianze di un Mondiale!
E lo sappiamo bene, ma il fatto è che siamo cocciutamente amanti delle sfide difficili. Questa l’abbiamo voluta affrontare con molta decisione, sostenuti anche dal Presidente Roda. Che si è battuto perché avessero luogo per dare un segnale altrettanto forte. Per riavviare il motore del settore agonistico

Protocolli, restrizioni, sicurezza, tutto molto più complicato
Altroché, ma siamo pronti. Utile è stato il sopraluogo fatto la settimana scorsa, quando c’erano squadre e sci club in allenamento. Volevamo avere la fotografia esatta della situazione in pista e sugli impianti. Un’affluenza giusta e commisurata all’impegno che dobbiamo assumere la prossima settimana. Dal punto di vista organizzativo possiamo stare tranquilli. Anche grazie alle misure di sicurezza adottate dalla stazione nella gestione dei flussi sugli impianti.

L’evento sarà sicuro insomma?
Altrimenti non l’avremmo affrontato. Certamente poi dobbiamo contare sul buon senso degli atleti e degli allenatori. Tutti sanno che tanti binocoli saranno puntati su Solda. Basta che un solo cretino non indossi la mascherina o che gli atleti creino assembramenti in coda o in pista per creare una sorta di fucilazione mediatica.

A livello organizzativo cos’è cambiato finora per voi?
La parte dell’ufficio gare e tutto quello che riguarda le riunioni di giuria. Sarà fatto tutto on line. E questo crea dinamiche nuove, dal ritiro pettorali, gli skipass, fatti pratici insomma.

Andrea Truddaiu poi sta organizzando tutto per la gestione burocratica. E posso dirti una cosa? Questo test potrebbe anche fare da sperimento per un cambiamento radicale futuro. Se tutto funzionerà alla perfezione, senza perdite di tempo o intoppi, potrebbe essere un sistema da utilizzare sempre, anche quando questo tormento cesserà. Poter snellire certe riunioni interminabili, spesso inutili o eccessive, non mi sembra per niente una cattiva idea. La multimedialità dovrebbe diminuire i tempi di queste fasi. Sarebbe un segnale di cambiamento positivo.

E sul campo?
Le zone di partenza e di arrivo non saranno allestite come al solito. Per fortuna gli spazi a Solda non mancano. Allestiremo una sorta di transennatura utile per garantire i distanziamenti richiesti dal protocollo.

Le piste come sono messe?
Gli atleti troveranno condizioni eccezionali. Le abbondanti nevicate di ottobre hanno creato un vero paradiso bianco a Solda. Poi le belle giornate e le basse temperature hanno fatto sì che la neve si trasformasse e ora il terreno è eccezionale. Sulle piste di gara, la 3 pe ril gigante e la 4 per gli slalom, sono state poi teatro degli allenamenti delle squadre nazionali B e C, quindi si sfrutteranno anche i benefici della preparazione precedentemente effettuata.

Niente barratura, dunque?
Al momento non sembra necessaria. Poi decideranno gli stessi Max Carca e Andrea Truddaiu. Stiamo parlando di piste abbastanza selettive, tecniche, con tratti ripidi non facili da affrontare. E il bello è che con condizioni simili anche i numeri alti potranno dire la loro. Ti dirò, mi aspetto non poche sorprese.

Atlete del cae in allenamento a Solda nei giorni scorsi

Anche il meteo promette bene
Toccando ferro, sì. Sicuramente dovrebbero esserci condizioni molto diverse a quelle dello scorso anno, quando siamo stati costretti ad annullare alcune gare.

Quanti atleti iscritti ci sono?
Come al solito le richieste sono tantissime, ma con le iscrizioni totalmente online non ho sottomano la situazione esatta. Ci sarà anche qualche straniero, già presenti, peraltro, a Solda in allenamento. In questa fase, comunque, stiamo preparando tutto il materiale da trasportare.

In quanti siete?
Abbiamo due squadre per un totale di una ventina di persone.

E l’hardware per questa nuova gestione burocratica vi è stata fornita?
Certamente no, è tutto nostro. Qualcosa ovviamente avevamo e altro è stato aggiunto, ma niente di drammatico.

Solda a parte, avete qualcos’altro in programma?
Visto che la situazione ha impedito l’organizzazione delle NJR, ci terremmo recuperarle (i codici-gara ce lo permettono) o alla prima occasione possibile, oppure come ultimo appuntamento, in modo di firmare l’apertura e la chiusura.

Speriamo, perché per ora i piccoli sono stati fermati
Forse in questo momento è anche giusto. Perché è forte il pericolo di dare un’immagine sbagliata del nostro comparto. Il problema credo sia proprio questo, agli occhi di qualcuno potrebbe risultare eccessivo e sbagliato. Per riprendere la tua prima domanda, riguardo alla responsabilità nell’organizzazione di queste gare, ecco, ce l’assumiamo volentieri. Faremo di tutto per dimostrare che le gare si possono disputare in totale sicurezza. E che lo sport all’aperto è importante che non si fermi.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).