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Giada D’Antonio (slalom) e Anna Trocher (gigante) convocate a Semmering

Il passaggio è netto. Senza anticamera, senza tappe intermedie. Giada D’Antonio (16 anni)e Anna Trocker (17 oggi), entrano direttamente nel massimo circuito: Coppa del Mondo a Semmering, 27 e 28 dicembre. Giada in slalom, Anna in gigante. Una scelta che dice molto più di una convocazione.

Non è una promozione “di contorno”. È una verifica vera. Tecnica, mentale, competitiva.

Le due azzurrine arrivano da storie diverse e da un punto in comune: non classificate (NC) al primo ingresso FIS internazionale, poi una progressione rapida, pulita, senza salti nel buio. Giada D’Antonio, Sci Club Vesuvio, ha cominciato vincendo due slalom allo Schilthorn e un gigante NJR all’Alpe Lusia. Anna Trocker, Seiser Alm, ha già sei successi nel curriculum stagionale. Numeri che, a sedici anni, non si collezionano per caso.

Il punto di svolta è arrivato lontano dall’Europa, nelle gare della Coppa nordamericana. Non un circuito equivalente alla Coppa Europa, ma nemmeno un contesto protetto. Livello medio buono, atlete esperte, ritmi veri. Lì Trocker ha alzato la voce: vittoria in slalom a Copper Mountain e secondo posto in gigante. D’Antonio ha risposto con due giganti solidi, 11ª e 13ª, senza mai uscire dal tracciato della prestazione.

Anche i numeri, quelli secchi delle liste FIS, raccontano la stessa storia. Trocker viaggia a 23 punti in slalom e 26 in gigante. D’Antonio è a 23 in slalom e 42 in gigante. Valori già “leggibili” per il livello superiore. E soprattutto costruiti senza scorciatoie.

Il dato più interessante, però, non è statistico. È strutturale. Negli ultimi anni, a nostra memoria, mai nessuna atleta è approdata in Coppa del Mondo senza passare dalla Coppa Europa. Qui la scelta è diversa: fiducia preventiva, ma non cieca. L’idea è chiara: metterle subito dentro il flusso, capire come reagiscono immerse nel ritmo, nella pressione, nella qualità tecnica delle migliori al mondo.

Semmering, per farlo, è una cartina di tornasole severa ma onesta. Pendio vero, tracciature che chiedono precisione, neve che non perdona approssimazioni. Non serve il risultato. Serve la risposta. Scieranno su un terreno che forse non hanno mai incontrato prima, barratura, per la verità più soft delle scorse stagioni, e luce artificiale.

Per Giada e Anna non è un premio. È un test. E per l’Italia è un segnale: il talento c’è, ora va misurato. Poi ci saranno emozioni a non finire. Giada dormiva col poster di Shiffrin sopra il letto, il 28 dicembre se la ritroverà davanti, in ricognizione, partenza, al parterre! La stessa cosa Anna. Poi la pressione: avranno addosso gli occhi di tutti i media di tutto il mondo perché il loro breve percorso così intenso ha destato l’attenzione dell’intera stampa internazionale.

Quale sarà il loro obiettivo? Ovviamente il migliore possibile, senza pensare a miracoli, ma uno su tutti: che se la godano!

Non solo loro però. Dalla squadra B arrivano Giulia Valleriani che sembra proprio in grande forma. In Coppa Europa, ha dimostrato ampiamente di avere nelle corde questa benedetta qualifica. È il frutto dell’ottimo lavoro portato avanti dalla squadra B che sta monopolizzando le gare del circuito continentale.

Lara Della Mea è la nostra punta di diamante, un po’ più in gigante che tra i rapid gates, ma la testa gira nel modo giusto e questa è indubbiamente la sua stagione migliore. Martina Peterlini cercherà il ritmo. Quello che ancora le manca dopo essere tornata in pista con ritardo per risolvere i problemi fisici. L’allenamento di questi giorni sulla Aloch è servito tantissimo. C’era anche Beatrice Sola che giorno dopo giorno riesce a intensificare il feeling con lo slalom dopo un anno passato a guarire dalla rottura del crociato.

Quindi Emilia Mondinelli che fa un po’ su e giù. Ultimamente non sta trovando il suo migliore sci, ma è un’attaccante nata e l’impressione è che deve liberarsi più di testa che di tecnica. Giorgia Collomb è un discorso a parte ma è probabilmente il problema minore. È ancora giovanissima. L’anno scorso le prime gare a bomba, poi un passo indietro. Si sta chiedendo chi sia veramente. Beh, un gran bel talento impegnata a costruire le impalcature di una carriera. Ma è ancora alle fondamenta.

Anna Trocker affronterà lo slalom. gigante,  dunque mangerà allo stesso tavolo di Sofia Goggia, Asja Zenere, Lara Della Mea, Ilaria Ghisalberti, Giorgia Collomb, Alice Pazzaglia, Ambra Pomarè

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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