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Gianluca Rulfi: bel posto Rosa Khutor ma non c’è cultura

Anche oggi niente gare a Rosa Khutor e per il cittì Azzurro Gianluca Rulfi a Rosa Khutor non c’è cultura anche se è un gran bel posto.
Oggi c’era il sole ma niente gara!
Eh già alle nove, dopo la ricognizione hanno deciso che non c’era abbastanza sicurezza.

Il problema è il manto nevoso dunque
È indubbio che qui ci sia stata una grossa precipitazione. Tre giorni di vera neve. L’ultima botta grossa è arrivata ieri

Quindi è un problema di preparazione
La nevicata può sempre arrivare. Sapevano che qui il rischio è grosso. Quando arriva, arriva forte. A maggior ragione avrebbero dovuto preparare un fondo a prova di bomba. E questo si ottiene bagnando. Quindi tu devi prendere la pista 25 giorni prima, la ribalti come un calzino. La apri, la riempi di acqua e poi la richiudi.
Questo è l’unico sistema che ti permette poi di avere una pista agibile anche se dovesse cadere la neve che cade dal cielo nei giorni vicini alla gara. Entri con le macchine e la sposti. E la pista non si spacca più.

 Come è stato fatto a Sestriere…
Esatto, a Sestriere hanno fatto proprio questo lavoro. In alto c’erano cumuli anche di 60 centimetri. L’hanno tolta con un gran lavoro senza problemi e sono venute fuori bellissime gare.

A Rosa Khutor non è stato fatto perché non sono capaci?
Qua manca la cultura. Alle Olimpiadi era un’altra faccenda. Hanno costituito uno staff prendendo professionisti da mezzo mondo. Quelli per la Coppa non ci sono più. Dopo di chè ci vuole anche tanta volontà. Hanno fatto qualcosina, hanno fatto qualcosa in più dell’anno scorso, il fondo sembrava discreto, ma alla fine siamo qui in albergo!

Hanno fatto 30 ma non trentuno insomma.
Proprio così. Alla fine stiamo parlando di dieci persone che prendono in mano gli idranti e qualche mezzo che ara il terreno. Non occorrono scienziati!

Anche perché in ballo c’è tanta roba…
Altroché, sponsor, diritti Tv.. ci sono delle logiche che mi sfuggono.

Domani il superG riusciranno a farlo?
Vedremo. Ora c’è in atto un water program. Stanno bagnando. Provano a barrare la pista. Almeno, questo è quanto ci ha comunicato la Fis perché noi non siamo ovviamente coinvolti in questo.

Previsioni meteo?
Torna il brutto. Non bruttissimo, il cielo sarà coperto

Quindi oggi cos’hanno fatto le ragazze.
Un po’ di superG di allenamento su una pista vicina fino alle 11

Poi, hotel…
Solita routine, preparazione atletica, fisioterapia, e via!

A livello mentale che lavoro fate per tenere alta la tensione?
Dipende di chi parliamo. Federica e Sofia le abbiamo fatte arrivare qui lunedì sera con un po’ di calma. Poi un po’ di riposo al martedì per farle fiatare dopo la sbornia di Sestriere. Mercoledì eravamo pronti per la gara. Ma niente, rientro in hotel.

Tranne Sofia che ha fatto qualche sciata per provare alcuni materiali. Giovedì sapevamo che ci sarebbe stato brutto ma abbiamo organizzato un po’ di allenamento di gigante. Ieri un poco di slalom. Quindi non sono state in albergo a giocare a carte.

E le altre?
Chi non aveva bisogno di seguire questo programma si è proprio – se posso dirlo – rotta! Poi ovviamente entra sempre in ballo la preparazione fisica. Non è che stanno a letto a fare le parole crociate.

Questa situazione innervosisce Federica?
Con Federica c’è una programmazione ben precisa. Avevamo già stabilito che questa trasferta volevamo farla. Quindi devi sempre mettere in preventivo costi e benefici. Vedendola così pimpante in superG valeva proprio la pena venire qui soprattutto per questa gara. Il programma prevedeva proprio questo: andiamo lì, ce la prendiamo con clama, troviamo anche il tempo di riposare e poi saliamo al cancelletto di partenza.

I tifosi stanno però pensando: chissà come se la ridono Shiffrin e Vlhova che sono a casa tranquille ad allenarsi…
Ognuno deve fare il suo calendario e la propria programmazione. Il problema più importante è scegliere quando dedicare il giusto tempo al riposo, visti che la Coppa ne concede davvero poso. Mikaela non è venuta qui perché sembra che volesse sia staccare un attimo, ma anche testare sci da gigante. Federica col materiale non ha alcun problema. E non deve nemmeno dedicarsi a un super allenamento. Certo avrebbe anche potuto rimanere a casa come ha fatto la Bassino per fare gigante. Tutto però dipende che obiettivi hai. Se corri per le classifiche devi mettere in preventivo di rinunciare a qualche giorno in più di vacanza. Insomma ognuno deve costruirsi un abito su misura. Anche perché non tutte le atlete hanno gli stessi tempi di recupero sia atletico che mentale.

Ma qui a qualcuno la Coppa del mondo interessa?
Altro ché. Rosa Khutor è strapiena, c’è il mondo. E tutti hanno un entusiasmo pazzesco. Sciano di giorno e di notte. Che ci sia il sole o una nevicata epica a loro non interessa. Escono con gli sci in spalla e vanno a divertirsi. Anche la stazione è ben organizzata costruita per un turismo di classe. Almeno questo è bello!

 

 

 

 

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).