Tommy Ford a sorpresa comanda la prima manche del secondo gigante di Coppa a Beaver Creek. Al secondo posto ad appena 2 decimi il norvegese… no non è Kristoffersen, bensì Leif Kristian Nestvold-Haugen che è riuscito a precedere il reuccio Henrik Kristoffersen, terzo a +0,23. Come a dire, via Hirscher, liberi tutti! Al quarto posto, a +61/100 un Ted Ligety da impazzire!
Il ragazzo è tornato ragazzi. Nulla a che fare con il Ted dello scorso anno. Ha perso 5 decimi nella parte finale quasi inspiegabilmente, perché di errori gravi non se ne sono visti. Ma è lì, con in tasca le 5 vittorie consecutive ottenuti su questa neve.
Quinto il solito sloveno Jan Kranjec, sempre bello da vedere le quanto mai efficace, anche se quello spettacolare passaggio sulla porta del Golden Eagle con gli sci un po’ in aria lo ha pagato con un ritardo di 71 centesimi. Al sesto posto, un’altra sorpresa canadese: Trevor Philp, 79 centesimi dal vertice, pettorale 26. Il podio finale sembra un gioco a questi sei gigantisti, almeno, questo il responso del cronometro.
C’è da dire che la nebbia ha modificato il naturale risultato della prima manche. I primi otto atleti partiti hanno avuto piena visibilità, gli altri no, a beccarsi (quasi tutti) un secondo specie nella parte centrale.
Settimo tempo, a +1″07, il francese Matthieu Faivre che è sempre stato in linea con Zan ma poi nelle ultime porte non è stato così efficace. Parliamo di inezie ovviamente. Giornataccia invece per Alexis Pinturault che sbaglia tutto fin dall’inizio. Errori a parte, commessi forse nel tentativo disperato di recuperare, lo abbiamo visto troppo spesso girare sotto al palo. Non lo fa mai, perché difficilmente gli capita di dover sciare con la foga. Dovrà recuperare 1″96! Però attenzione, mai dare per spacciato uno sciatore come lui. Il podio è lontano ma…
Tra le uscite eccellenti, Marco Odermatt. Un’inclinazione eccessiva e via… scivolata classica quando era sulla stessa linea di Tommy Ford. Fuori anche il tedesco Stefan Luitz. È messo bene lo svedese Matts Olsson che è ottavo a +1″13, un decimo più veloce di Loic Meillard.
Molti occhi erano puntati sul gioiellino norvegese Lucas Braathen che è sceso col 28 di pettorale. Ebbene, è tredicesimo a +1″65. Siamo pronti a scommettere che lo rivedremo tra i top ten dopo la seconda manche. Ha fato vedere alcuni passaggi da vero fenomeno! Fuori invece l’altro giovanissimo molto interessante, il belga Sam Maes, anche se perdeva già 6 decimi al primo intermedio. Probabilmente perderà il posto nei primi trenta.
Luca De Aliprandini inizia con un’altra manche no. Troppo aggrappato alle lamine su una neve facile. L’arrivo della nebbia non gli ha giovato ma l’impostazione tattica non è quasi mai stata quella giusta. Rimane solo la solita prontezza di riflessi da gatto che interviene a recuperare linee male impostate. Dovrà recuperare 1″70. Cambierà atteggiamento nella seconda? Ci ha abituato così, Speriamo.
Manfred Moelgg stava andando davvero bene ma poi, come Odermatt, si è inclinato troppo all’interno, forse per recuperare una linea troppo allungata ed è schizzato giù per la tangente.
Riccardo Tonetti, ottavo qui l’anno scorso, non ha migliorato la sciata rispetto a Sölden. Lo dimostra il ritardo di 2″62 da Ford. Eppure la nebbia se n’era andata. Ma quando la posizione è troppo arretrata e nell’azione manca il fuoco, non si può pretendere di più. Però si è qualificato e potrà migliorarsi nella seconda. E poi, udite, udite, è nei trenta anche Hannes Zingerle, 29esimo. Non importa il ritsrdo, l’importante che arrivi in fondo nella seconda con una manche dignitosa. Fuori tutti gli altri, da Ballerin a Maurberger fino a Bosca.
Continua la “tragedia” sportiva di casa Austria, orfana di Manuel Feller distrutto da un ernia al disco (Rientro a gennaio?). Il migliore è Marco Schwarz che ha chiuso a +2″32. Fuori invece Brennsteiner.
Nella sfida tra discesisti, Matthias Mayer ha preso 2″86, Aleksander Aamodt Kilde ha preferito rimanere in albergo e Dominik Paris, dopo una lunga serie di errori madornali, ha rimediato un ritardo di 3″91, ultimo tempo! Un passo, forse due, rispetto a Sölden.