L’ultima austriaca a conquistare la Coppa del Mondo assoluta era stata Nicole Hosp nel 2007. La predestinata e attesissima Anna Fenninger riporta nella patria dello sci alpino la grande boccia di cristallo in campo femminile facendo proprio del gigante la chiave di volta del suo trionfo con un perentorio «rush» finale di quattro vittorie consecutive (Lienz, Åre 1 e 2, Lenzerheide) che le hanno consentito (insieme agli altri 7 piazzamenti da podio tra discesa e superG) di scavare il divario decisivo tra sè e una concorrenza a cui è mancata una Tina Maze ombra (almeno in Coppa…) di quella stratosferica del 2012/13. Solo la Riesch e la Gut hanno opposto una adeguata resistenza ma alla fine hanno dovuto arrendersi alla crescita dell’austriaca che, a 25 anni, sembra aver trovato la maturità e la necessaria continuità. Anna per il momento si affaccia soltanto nella «cupola» delle gigantiste ma il futuro è suo. Per le italiane, seconda stagione consecutiva senza nemmeno un piazzamento da podio ma con un pizzico di sfortuna visti i quarti posti di Federica Brignone (Val d’Isère) e di Nadia Fanchini (Lenzerheide).
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