Gare

Gigante surreale a Jasna. Hector fa il vuoto, Vlhova in toboga!

Nel gigante più surreale e assurdo della storia Sara Hector si trova al comando della prima manche con un secondo netto di vantaggio su Mikaela Shiffrin.

Distacchi incredibili sulla pista di Jasna, quasi mai visti per colpa di un terreno reso drammaticamente ghiacciato dalla barratura sulla quale poi è caduta tanta pioggia, seguita da un calo drastico delle temperature. Non è questione di filo che tutte hanno, il fatto è che c’è totale mancanza di grip e la maggior parte delle atlete non riesce a esprimere la propria tecnica.

Su un tracciato molto angolato, la gara parte subito male per Federica Brignone, pettorale 1, che alla quarta porta esce perché non “sente” la neve e lo sci prende male di spigolo. Cose che capitano una volta su mille discese!

Poi scende Lara Gut-Behrami ma sembra stia dimostrando piò che gareggiando. Col 3 scende Sara Hector che incredibilmente riesce ad attaccare come fosse sul burro e rifila quasi 3 secondo alla ticinese.

Col 4, per le quasi 40mila persone che hanno preso d’assalto la pista, c’è la disperazione: Petra Vlhova quattro porte dopo il punto in cui è uscita Federica, si inclina troppo ma non scivola bene. Si infila nelle reti dopo una gran botta. Per lei ci vuole il toboga!

Ci prova Marta Bassino che scende creando un certo imbarazzo. Lo sci non si deforma e Marta, una delle sciatrici più tecniche del Circo Bianco, derapa ad ogni curva: senza errori drammatici taglia il traguardo con oltre otto secondi di ritardo! Ok, qualche giorno fa non ha più voluto il suo skiman Gianluca Petrulli, col cui ha vinto tutto, ma qui è intervenuto qualche problema forse più psicologico che altro. Di sicuro non si è fidata a sciare come sa, forse condizionata da quanto accaduto fino a quel momento della gara.

Anche Valerie Grenier, vincitrice a Kranjska Gora, prende 5 secondi.

Le uniche a stare vicine al tempo di Hector sono Mikaela Shiffrin che limita i danni con un secondo di ritardo e  Alice Robinson a +1″05, mentre con +2″61  Zrinka Ljutic è quarta seguita da Ragnhild Mowinckel  a +2″92.

Al decimo posto c’è Lara Colturi staccata di +3″65.

I numeri più alti hanno trovato un terreno leggermente più agevole e in tante si sono infilate al vertice. Come Camille Rast che col 27 è quinta a +2″87.

In condizioni davvero al limite Elisa Platino riesce a trovare il modo di adattarsi a quel vetro e realizza il 13esimo tempo a +3″93. Esce fuori tutto il carattere di vera combattente anche di Asja Zenere che segna il 15esimo tempo a +4″14. Brava Lara Della Mea che è 24esima a +4″36.

Più alto il distacco di Roberta Melesi c he non si qualifica per soli 2 centesimi, con +5″20. Fuori dalle trenta anche Ilaria Ghisalberti. È uscita dopo il primo intermedio Ambra Pomarè, classe 2004, che non è stato di certo fortunata a debuttare in Coppa del Mondo su una pista del genere!

La classifica della prima manche

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

Add Comment

Click here to post a comment