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Gigante Uomini: Hirscher… e una!

Bello poter raccontare di una gara decisamente emozionante. E meno male che siamo qui a raccontare di sport e non di una tragedia che stava per compiersi sul traguardo. Alle fine della prima manche, infatti, uno degli aerei della squadra acrobatica elvetica, le nostre Frecce Tricolori per intenderci, ha tranciato il cavo della telecamera Fly, quella delle riprese “aeree”, in un volo radente. Non è successo nulla: è caduta la telecamera, è caduto il cavo che si è adagiato sul traliccio della seggiovia e nessuno si è fatto male. Poteva cadere in testa a qualcuno e lo stesso aereo fortunatamente non ha perso il controllo. La partenza è stata solo rimandata di una mezz’ora e gli atleti hanno recuperato la partenza grazie ai quad. Detto questo, la gara. Grandi emozioni nello stadio del gigante di Sankt M0ritz. Marcel Hirscher non ha stravinto ma ha strameritato. Mettiamola così. Primo nella manche d’apertura, l’asso austriaco ha tirato come un pazzo anche nella seconda perché aveva capito che non poteva correre rischi. Per chi? Per Pinturault? Normalmente è così ma questa volta si è trovato difronte a un Roland Leitinger, autore del miglior tempo di manche, che mai si sarebbe sognato di trovare sulla strada tra sè e l’oro. Di fatto l’ha spuntata per 25/100 perché anche lui non è risucito a tirare dritto come il giovincello che al leader corner stava con gli occhi rivolti al cielo e le mani giunte. Poteva essere tripletta austriaca se Philipp Schoerghfer non avesse buttato via tutto nelle ultime 10 porte. E’ come se si fosse addormentato all’improvviso. Cosa che invece il norvegese Haugen non ha fatto, rimanendo sempre collegato fino al traguardo. Il che gli ha permesso di conquistare un bronzo davvero insperato e di precedere il fenomeno Kristoffersen per soli 5/100. Ma che gara ha fatto Roland Leitinger (6° a Soelden miglior risultato in coppa). Manco fosse un atletone con 10 anni di esperienza. Difficile trovare un modo migliore per affrontare questa manche rispetto ha quanto ha saputo fare. Non ha una sciata appariscente e diciamo che scia più alla Pinturault che alla Hirscher. Gli austriaci speravano in una doppietta sul podio, ma l’indiziato più accreditato, oltre a Hirscher era Philipp Schoerghofer. Chi si aspettava che ad Alexis Pinturault sarebbe saltato il senso agonistico che ha sempre avuto quest’anno? Proprio un brutto colpo per il francese che nella seconda manche non è proprio riuscito a capirci nulla o comunque molto poco. Da quanti anni Alexis non conclude una manche oltre il 20esimo posto? Alla fine sarà settimo dietro a Olsson, davanti a Murisier.

Riccardo Tonetti si è rivelato il migliori degli Azzurri, diciamo anche un pochino a sorpresa. E ci è rimasto anche un po’ male quando nella seconda manche ha tagliato il traguardo in seconda posizione dietro allo svizzero Justin Murisier. Ma un decimo posto nel gigante mondiale è da considerare per lui un risultato da non buttare, questo in rapporto a quanto ha saputo raccogliere fino a questo punto della stagione. Che non è molto.

Riccardo Tonetti

La nostra punta era Florian Eisath. Nella prima manche ha commesso un errore grave sul piano, nella seconda è come se non fosse mai entrato in gara. Dall’undicesima piazza è precipitato in diciasettesima. Peccato. Manfred Moelgg e Simon Maurberger, ognuno con motivazioni diverse, hanno fatto anche nella seconda, gara molto simile. Un po’ meglio Manni ma in questa specialità non può esprimersi come in slalom per via di una condizione fisica che non tornerà più quella che aveva prima di rompersi il tendine d’achille. Questo naturalmente per un discorso di podio. Al di là della sua situazione, oggi non ha sciato bene nella prima e non ha sciato bene nella seconda. Troppo rotondo e curve non sempre ben collegate. Simon è andato bene sul tecnico e male sul piatto, dove c’era bisogno di spingere a tutta. La forza l’ha messa ma per chiudere la curva, dunque senza puntare le spatole verso il traguardo. E’ giovane, imparerà a farlo.

Ranking

RANK BIB NAME NAT RUN 1 Rk1 RUN 2 Rk2 Pr TOTAL DIFF
1 6 HIRSCHER Marcel

AUT

1:06.73 1 +0.28 6 2:13.31
2 22 LEITINGER Roland

AUT

+0.53 6 1:06.30 1 4 2:13.56 +0.25
3 13 HAUGEN Leif Kristian

NOR

+0.54 7 +0.45 11 4 2:14.02 +0.71
4 4 KRISTOFFERSEN Henrik

NOR

+0.48 5 +0.56 13 1 2:14.07 +0.76
5 5 SCHOERGHOFER Philipp

AUT

+0.26 2 +0.87 20 3 2:14.16 +0.85
6 8 OLSSON Matts

SWE

+0.39 4 +0.82 19 2 2:14.24 +0.93
7 7 PINTURAULT Alexis

FRA

+0.35 3 +0.91 21 4 2:14.29 +0.98
8 15 MURISIER Justin

SUI

+1.11 12 +0.16 5 4 2:14.30 +0.99
9 3 FAIVRE Mathieu

FRA

+0.78 8 +0.55 12 1 2:14.36 +1.05
10 21 TONETTI Riccardo

ITA

+0.85 9 +0.59 15 1 2:14.47 +1.16
11 30 CHODOUNSKY David

USA

+1.34 17 +0.13 3 6 2:14.50 +1.19
12 43 STRASSER Linus

GER

+1.30 15 +0.36 7 3 2:14.69 +1.38
13 1 MUFFAT-JEANDET Victor

FRA

+1.15 13 +0.56 13 2:14.74 +1.43
14 12 LUITZ Stefan

GER

+1.21 14 +0.59 15 2:14.83 +1.52
15 23 CAVIEZEL Gino

SUI

+1.43 18 +0.39 9 3 2:14.85 +1.54
16 2 NEUREUTHER Felix

GER

+1.79 21 +0.11 2 5 2:14.93 +1.62
17 9 EISATH Florian

ITA

+1.05 11 +0.94 22 6 2:15.02 +1.71
18 19 MISSILLIER Steve

FRA

+1.98 23 +0.14 4 5 2:15.15 +1.84
19 20 ZUBCIC Filip

CRO

+0.97 10 +1.29 26 9 2:15.29 +1.98
20 16 MOELGG Manfred

ITA

+1.54 20 +0.80 18 2:15.37 +2.06
21 27 MEILLARD Loic

SUI

+2.01 24 +0.38 8 3 2:15.42 +2.11
22 17 JANKA Carlo

SUI

+1.32 16 +1.16 24 6 2:15.51 +2.20
23 25 READ Erik

CAN

+2.08 28 +0.41 10 5 2:15.52 +2.21
24 35 MAURBERGER Simon

ITA

+1.53 19 +1.23 25 5 2:15.79 +2.48
25 39 COCHRAN-SIEGLE Ryan

USA

+2.29 30 +0.79 17 5 2:16.11 +2.80
26 36 NETELAND Bjoernar

NOR

+2.08 28 +1.02 23 2 2:16.13 +2.82
27 34 ZAMPA Andreas

SVK

+2.04 25 +4.86 27 2 2:19.93 +6.62
40 ROENNGREN Mattias

SWE

+2.39 31 Started
45 HADALIN Stefan

SLO

+2.40 32 Next
58 ZVEJNIEKS Kristaps

LAT

+3.64 44 DNS
41 VERDU Joan

AND

+2.62 35 DNS
14 FELLER Manuel

AUT

+2.45 33 DNS
49 MEINERS Maarten

NED

+2.04 25 DNF
37 BROWN Phil

CAN

+2.05 27 DNF
29 TORSTI Samu

FIN

+1.92 22 DNF

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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