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Giochi 2018-Biathlon: gloria sfumata

Ci abbiamo davvero spersto, ma ormai abbiamo anche imparato che nel biathlon essere in testa o tra le prime, al primo, al secondo e al terzo cambio non significa nulla: conta l’ultimo. C’è un tempaccio al centro del fondo Alpensia per la steffetta femminile 4×6 km: nevica e il vento è presente a mulinello, arriva un po’ da tutte le parti. Noi decidiamo di far scendere come prima frazionista Lisa Vittozzi, che passerà il testimone a Dorothea Wierer quindi Nicole Gontier e chiuderà Fedserica Sanfilippo. Le altre nazioni più accreditate per una medaglia scelgono di posizionare la loro migliore atleta nell’ultima frazione. Si parte, ognuna delle tre atlete per nazione devono compiere un percorso di 6 km: Lisa Vittozzi entra per prima al primo poligono con tiro sdariata. Un errore la costringe a fare ricorso a una ricarica che va a buon segno. Stati Uniti  si avvantaggiano. Lisa rincorre a 11 secondi in decima psizione. Ma la gara è ancora molto lunga. Ecco il secondo poligono: Lisa è fantastica: tira con grande velocità (22 secondi) e grazie a un netto fiugge via per prima con l’americana che insegue ora a 5 secondi. Poco più indietro la Norvegia e la Slovacchia. Germania ha un minuto, la Svezia 38 secondi, la Francia 27. Ma col cambio a Dorothea Wierer la solfa cambia. Doro tiene bene nel fondo ma poi crolla nel primo poligono dove commette tre errori, finisce le ricariche ed è costretta a fare un giro di penalty. Finiamo al dodicesimo posto a 1 minuto e 20. Fugge via la Finlandia, dietro assieme a 20 secondo Finlandia, Norvegia e Stati Uniti. Aspettiamo il secondo tiro perché nulla è scontato. Infasti Dorothea si riscatta e fa un netto mentre col tiro in piedi in molte perdono ls testa e la mira. Incredibile, siamo di nuovi in corsa! La finlandese  Makarainen se ne va, Dorothea insegue a 14 secondi, e passa il testimone a Nicole Gontier.  Norvegia recupera e ora è a 37 secondi mentre la Germania, pericolosissima, paga 1 minuto e mezzo. Occhio alla Francia, nel gruppetto a 24 secondi. Nicole al primo poligono assieme al gruppo. Sbagliano tutte anche Nicole che però esce bene comunque chiudendo il quinto tiro con la seconda ricarica. Siamo in testa! Bisogna considerare e ricordasre che in teoria nopi abbiamo già giocato le nostre atlete più forti, il contrario le altre e questo primo passaggio di Nicole è un momento davvero importante per noi. Con noi la Slovacchia e la Bielorussia, poco pèiù indietro ,a 14 secondi, la Francia, la Finlandia e la Svizzera. Non resta che attendere il secondo poligo: si tira in piedi. Sbagliano tutte, Nicole compresa che deve farsi un giro di penalità. Si salvano solo la Bielorussia e ls Polonia. La situazione ora è questa: NBicole Gontier insegue al quarto posto la Bielorussia a 22 secondi, Polonia a 16, Slovacchia a 8. Dietro è bagarre con Stati Uniti e Francia a una ventina di metri. Può ancora succedere di tutto, i distacchi sono minimi e come abbiamo visto si passa dall’inferno al Paradiso o vicevera, come ridere. Tocca a Federica Sanfilippo che parte per terza grazie al recupero di Nicole sull’atleta slovacca, mentre al comando c’è la Polonia con la Bielorussia che sembra in difficoltà e la Francia straordinariamente seconda. Fede deve fare corsa sulla transalpina Bescond: hai detto niente! Si teme però anche al ritorno della Germania: in pista c’è quel demonio che di nome fa Dalmheier! Fede non sembra in grande giornata sul fondo: si fa superare dalla bielorussia e fa fatica a tenere il passo delle prime tre, mentre dietro Slovacchia e Stati Uniti stanno rinvenendo. La Norvegia si incolla alla Germania. Altro pericolo. Penultimo poligono della gara. Tiro a terra: la bieloriussa Domracheva è stupefacente e fa un pieno con grande rapidità. Bravissima anche federica, 5 su 5, e può rincorrere la Bescond che ha qualche secondo di vantaggio anche su Polonia e Slovacchia. 5 su 5 anche per la Dalhmeier che ora scende sotto il minuto. 10 Paese in meno di un minuto arrivano all’ultimom poligono. Nulla è deciso, puoi arrivare prima o decima. Federica, è tutto sulle tue spalle ora, per portare a termine il gran lavoro che hanno fatto anche le compagne, Lisa, Dorothea e Nicole. DFortunatamente non c’è vento, si può tirare con maggiore precisione. Macchè, tanti errori per tutte, per cui la Domracheva che fa tre errori può uscire per prima. Purtroppo federica commette troppi errori e perde il treno della medasglia. Crolliamo in nona posizione a 49 secondi sulla Bielorussia, mentre la Bescond è seconda a sei secondi. Poi Svezia, Svizzera, Slovacchia, Norvegia, Polonia e Germania. Cominciano i borbottii: ma se avessimo meso in ultima Vittozzi o Wierer… Le gare sono così, magari saremmo arrivati all’ultimo cion forte ritardo. Nel biathlon è vietato dedicsrsi ai rimpianti. Il gioco per l’oro è bellissimo perché la svedese Hanna Oeberg supera la francese ma 15 secondi da recuperare sulla Bielorussia sembrano troppi. La norvegese Olsbutira come una bestia e vede a 10 secondi la Bescond che sembra in difficlotà. Ma non c’è più tempo: oro alla Bielorussia, argento alla Svezia, bronzo alla Francia. Italia chiude al nono posto a 1 minuto e 04. Grazie per averci fatto sognare

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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