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Giochi 2018-Fondo: Pellegrino-Noeckler quinti

E’ andata male e non si può nascondere un pizzico di delusione: Federico Pellegrino e Dietmar Noeckler concludono al quinto posto la Team Sprint vinta dalla Norvegia di Klaebo e Sundby davanti a Russia e Francia. I giochi sono iniziati con la terza frazione. Per noi Noeckler che lotta con Spitsov (RUS), Hellner (SWE), Sundby (NOR), Magnificat (FRA). A metà gara perdiamo 3,6 secondi ma non c’è più tempo di fare tattica, si deve andare a riprendere la testa perché Klaebo non dorme, lo scvedese Halfvarsson è in giornata, il russo Bolshunov non molla. C’è il primo strappo di Klaebo e Pellegrino gli risponde ma è ancora quarto l’Azzurro che non è velocissimo in discesa con Svezia e Russia a tiro. Sundby scappa, Hellner, Spitsov, Noeckler e il rientrato Magnificat inseguono. Ma poi accade che Hellner tenta di ricucire e gli vanno dietro il russo e lo svedese mentre l’Azzurro fa fatica. Lo spazio norvegese sembra già buono. All’ultimo cambio Klaebo ha 5 secondi di margine e sembra ormai lanciato verso l’oro. Pellegrino è quinto ma ha troppo distacco per andare a prendere i tre che si giocano le medaglie. Sull’ultima salita Pellegrino scoppia e lascia perdere. Sul rettilineo finale Klaebo si alza con margine e taglia il traguardo con tranquillità. Dietro non c’è volata furiosa perché il russo Bolshunov stacca il francese Jouve. E’ andata male, la peggiore team sprint degli ultimi tempi per Noeckler-Pellegrino, ma il sentore che sarebbe finita così l’avevamo vista già in semifinale. Non c’era tattica, mancavano semplicemente le forze. C’è da ricordare però che 4 anni fa l’Italia non riuscì nemmeno a qualificarsi. Poi in Coppa siamo saliti sempre sul popdio. Le altre nazioni hanno messo in pista atleti più forti sulla distance che nello scatto e i nostri qui si sono trovati un po’ in difficoiltà nel pattinato. Ci hanno provato, non può andare sempre bene.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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