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GS Badia: Hirscher più fenomeno di Ted

Quanto conta la testa nello sci! Marcel Hirscher, forte della vittoria ottenuta nel gigante della val d’Isère (Ligety cadde), ha affrontato la Gran Risa con la sicurezza di poter battere l’asso americano Ted Ligety. E infatti, sulla Gran Risa ha sciato come forse mai lo abbiamo visto, il tutto riassumibile con un’unica parola: perfetto! Mai un ritardo, linee corte, gli spigoli che stanno lì, a mordere il duro del muro solo quanto basta, anticipi da paura grazie a una centralità assoluta. Ecco, dinnanzi a tanta bellezza, Ted le ha prese, colpa anche di un errore nel secondo muro (+10), qundo aveva 33/100 di vantaggio dopo i primi 20 secondi di ara. Alla fine il ritardo è salito a +41/100 perché anche sul muro finale non è stato pulitissimo. Non come il francese Alexis Pinturault, anche lui in testa rispetto a Hirscher nella prima parte, poi leggermente sporco sull’ultima curva a sinistra che invita le ultime 20 porte. Il francese, anche lui ferito dopo che a Val d’Isere aveva chiuso la prima manche in testa per finire al quarto posto, è secondo a 22/100 dall’asso austriaco. Tra i primi tre e gli altri i distacchi fanno pensare a un’altra gara: il tedesco Fritz Dopfer prende 83/100 da Hirscher, questo significa che il terzo gradino del podio è lontano 42/100, 9 in meno rispetto al compagno di squadra Stefan Luitz, tezo in Val d’isère. Alle spalle della coppia germanica il nostro manfred Moelgg, sesto a +1"10 grazie a una sciata Niente da fare per Max Blardone (16esimo) e Davide Simoncelli (18esimo) il cui amore per la Gran Risa è stato spesso corrisposto dalla stessa pista: il loro ritardo è incolmabile, 2"61 Max, 2"71, Davide. Questi sci proprio non resistuiscono giustizia alla loro sciata pulita, ma priva di propulsione. Roberto Nani (19esimo) non ha questo problema, ma se su questa pista commetti te/quattro errori tre secondi non sono nulla. Nella seconda manche dovrà però offrire la prova che il quinto posto della Val d’Isere non era il frutto di una bella sciata occasionale su una pista particolare. Un po’ meglio è andata a Luca De Aliprandini che è riuscito a contenere il suo ritardo a +"2,87, quindi nella seconda potrà partire con pista liscia e attaccare al massimo. Florian Eisath ha temuto troppo il muro e non ha sciato con la scioltezza dovuta e rispetto ai compagni di squadra ci ha rimesso qualche decimo in più: +3"22. Sono uscito invece Giovanni Borsotti e Alex Zingerle.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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