42 giorni dopo l’ultimo slalom gigante (Adelboden 7 gennaio), gli specialisti delle porte larghe sono tornati a gareggiare sulle nevi di Bansko, in Bulgaria. L’americano Ted Ligety ha fatto registrare il miglior tempo nella prima manche con 13/100 di vantaggio sull’austriaco Marcel Hirscher, autore di un mezzo miracolo, quando all’ingresso del muro finale è riuscito a recuperare a un errore da vero acrobata. Dietro ai due fuoriclasse, che lottano per la leadership di specialità, il francese Thomas Fanara a 31 /100 da Ted, mentre Schoerghofer si ritrova al quarto posto appena davanti a Raich. Poi il primo Azzurro, Massimiliano Blardone, autore di un’ottima performance, nonostante, è bene ricordarlo, lpinfortunio alla caviglia destra (stiramento) capitatogli in questo lungo periodo di sosta. C’è da dire che appena dopo la discesa di Alexis Pinturault (sesto come Blardone), quindi dal numero 10 al 30, oltre a una fitta nevicata scoppiata fin dallle prime ore del mattino si è scatenato un vento terribile che certamente sul tratto mediano totalmente in piano, qualche guaio l’ha procurato. A Max come a Simoncelli, Dopfer e Reichelt. Mentre Simoncelli si è beccato quasi 2 secondi (saltava alla sua maniera invece di cercare scorrevolezza), SuperMax ha sciato con la tecnica giusta su un terreno molto duro ma già un poco segnato sul finale. Insomma più di così non era possibile fare. Curiosità della prima manche, le uscite quasi identiche di Richard, Baumann e Bode a tre porte dal traguardo: con un lieve arretramento sono stati proiettati in aria con un 360°!
Tra gli altri Azzurri, gara da dimenticare per Manferd Moelgg che ha concluso a 2"39 da Ligety, appena meglio di Borsotti che però stava andando come un filmine: 88 centesimi di ritardo al secondo intermedio poteva significare entrare nei 10, ma anche lui è stato tratto in errore sul traguardo, limitandosi però a inclinarsi eccessivamente. Una frenata così brusca pagata a caro prezzo: + 2"77.
Speriamo che nella seconda manche il vento non debba decidere le sorti di una classifica, così come è accaduto nella prima, a parte i primi 9 scesi in condizioni di assenza di vento.
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