Aprire con ted Ligety è persino banale, per cui lasciamolo un attimo lassù, da solo sul gradino più alto del podio a godere per la sua ennesima strepitosa vittoria. Occupiamoci del secondo posto che per mille motivi vale ben di più. Perché quando il tabellone dei tempi mostra il nome di Bode Miller, bè, non rimane che impazzire di gioia. Perché si porta dietro una storia ricca di valori, quella storia che ha costruito un personaggio, uno dei pochi, che merita di essere preso da esempio per andare di pari passo con attività più celebrate dello sci. Bode Miller già aveva stupito nella prima manche piazzandosi alle spalle di Ted, e molti ritenevano che nella seconda si sarebbe accontentato di tagliare il traguardo con un buon piazzamento. Ma figuriamoci, con un Marcel Hirscher sceso con le lamine cosparse di veleno e un’intepretazione esaltante, ha trovato lo stimolo per dargli una lezione da ricordare. Mezzo secondo ci sembra sufficiente e lo sguardo di Marcel al traguardo è stato altrettanto eloquente. Alla fine Ted, ha dominato come al solito e il suo ennemiso successo lo ha ottenuto con un vantaggio di 1 e 32 sul capitano Bode. Bisogna però riconoscere anche la superba prova del francese Mathieu Favre, che si è piazzato davanti anche al gioiellino transalpino Pinturault. Alexis ne ha combinate di tutti i colori ma ha attaccato come un folle. Un sentiment che i nostri dovrebbero imitare. Sono d’accordo con questa tesi gli abitanti di Livigno da dove arrivano urla di felicità: sono tutte per Roberto Nani, perché il giovane atleta valtellnese, erede naturale di Giorgio Rocca anche se migliore in gigante rispetto al suo "padre" agonistico, ha finalmente disputato una gara degna di applausi. La sua seconda manche è stata davvero pregevole e gli ha consentito di recuperare parecchie posizioni fino a concludere al decimo posto. Perché l’atteggiamento è stato l’unico da tenere quando ci si trova nell’eccellenza dello sci. Portare oltre il traguardo gli sci giusto per giustificare un posto in squadra non serve a nulla. Anche dalle parti di SanSicario c’è euforia: si sono esaltati a vedere Matteo Marsaglia entrare nei venti in gigante, lui che sa divertirsi solitamente solo quando si superano almeno i 90 km/h. E’ un caso o un futuro? Speriamo non sia un episodio ma un serio tentativo di avvicinarsi anche a questa specialità. Florian Eisath si è ben difeso nella manche conclusiva ed ha concluso al 21esimo posto, mentre Simoncelli, Blardone e Moelgg si sono accomodati, rispettivamente, in 26, 27 e 28esima posizione. Che dire? Sono atleti di grande spessore, campioni dello sci italiano e nessuno può disconoscere questa santa verità, ma oggi in gigante occorre un piglio decisamente differente. Forse non sono ancora entrati perfettamente in forma. Diciamo che è così
Results
Rank
|
Bib
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Name
|
Run 1
|
Run 2
|
Tot. Time
|
---|---|---|---|---|---|
1 | 6 | 1:19.83 | 1:15.94 | 2:35.77 | |
2 | 31 | 1:20.93 | 1:16.16 | 2:37.09 | |
3 | 3 | 1:21.09 | 1:16.50 | 2:37.59 | |
4 | 21 | 1:22.05 | 1:16.56 | 2:38.61 | |
5 | 5 | 1:21.17 | 1:17.54 | 2:38.71 | |
6 | 68 | 1:22.35 | 1:16.43 | 2:38.78 | |
7 | 11 | 1:22.45 | 1:16.37 | 2:38.82 | |
8 | 23 | 1:21.74 | 1:17.09 | 2:38.83 | |
9 | 20 | 1:22.32 | 1:16.66 | 2:38.98 | |
10 | 28 | 1:22.59 | 1:16.41 | 2:39.00 | |
11 | 7 | 1:22.40 | 1:16.63 | 2:39.03 | |
12 | 14 | 1:22.01 | 1:17.14 | 2:39.15 | |
13 | 19 | 1:22.27 | 1:16.90 | 2:39.17 | |
14 | 4 | 1:21.47 | 1:17.72 | 2:39.19 | |
15 | 8 |
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