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GS Beaver Creek: Ligety, chiodo scaccia chiodo

Ted Ligety non è tipo da arrendersi se non farsi umiliare. A Sölden le aveva buscate dall’austriaco Hirscher e sembrava che stesse per compiersi un passaggio di consegne. Oggi è arrivata la risposta dell’americano che ha messo in scena, nella seconda manche, uno stile carving inaudito, con un mucchietto di chiodi conficcati nell’osso del polso della mano destra. Spettacolare quanto redditizio. Così si è reimpossessato del suo trono, quanto mai meritato e giusto anche per lo show cui ci ha fatto assistere.

Alexis Pinturault ci ha provato fino all’ultimo, sciando da manuale, ma solo 18/100 gli hanno negato la vittoria. E’ un Pintu ritrovato, comunque, e questo ci permette di godere di uno spettacolo assoluto.

 

 

 

 

 

Hirscher si è tirato un po’ fuori dalla lotta con un’azione troppo pasticciata. Si è beccato 6 decimi da Ligety, ma un distacco sufficiente per salie sul terzo gradino del podio. Appena sotto il podio Benni Raich che aveva vinto la prima manche. Un po’ deluso al traguardo, ma è una smorfia che ritornerà presto sorriso quando si renderà conto della sua età e quella dei tre superman della specialità che gli sono stati davanti.
Da sottolineare l’ottima prova dell’elvetico Carlo Janka che si è riaffacciato al cancelletto di partenza della seconda manche con gli stessi occhi che lo vedevano protagonista anche di questa specialità alcuni anni fa. Suo il miglior tempo di manche, sua la settima posizione, appena davanti a Felix Neureuther.
Pinturault a parte, bene la squadra francese, con Victor Muffat-Jeandet e Thomas Fanara, rispettivamente quinti e sesti. 


Non è stata una grande giornata per i colori Azzurri, con il solo Roberto Nani nei primi 15, quattordicesimo per la precisione, mentre Davide Simoncelli e Florian Eisath hanno concluso con lo stesso identico tempo in 19esima piazza. Blardone non è riuscito a qualificarsi per aver concluso la prima frazione al 31esimo posto. Davvero un peccato, perché la pista, dopo o primi 5 scesi nella seconda manche si è notevolmente rovinata e tutti i migliori hanno fatto segnare tempi più alti. Si attendeva Borsotti, reduce da due vittorie in Coppa Europa, ma è uscito dopo una decina di porte. 

RANK BIB NAME NAT RUN 1 RK1 RUN 2 RK2 TOTAL DIFF
1 7 LIGETY Ted

 

USA

+0.25 4 +0.65 5 2:34.07  
2 3 PINTURAULT Alexis

 

FRA

+0.01 2 +1.07 13 2:34.25 +0.18
3 1 HIRSCHER Marcel

 

AUT

+0.24 3 +1.26 17 2:34.67 +0.60
4 2 RAICH Benjamin

 

AUT

1:15.70 1 +1.77 23 2:34.94 +0.87
5 12 MUFFAT-JEANDET Victor

 

FRA

+1.47 13 +0.37 3 2:35.01 +0.94
6 5 FANARA Thomas

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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