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GS Courchevel, Shiffrin se la gode, Brignone se la gioca

GS Courchevel, Shiffrin se la gode, Brignone se la gioca.
Mikaela Shiffrin fa un altro sport e chiude la prima manche del gigante di Courchevel al comando con un vantaggio pesantissimo. 74 centesimi a Michelle Gisin, 1″03 a Sara Hector ,1″06 a Federica Brignone, 1″26 a Mina Hotmann, 1″39 a Petra Vlhova.

Su una Emille Allais piuttosto impegnativa, l’americana è stata l’unica a spingere fin dalla prima porta. La sua forma tra le porta larghe è straordinaria perché anche quando perde leggermente la linea prima di una curva lunga, riesce a recuperarla subito con grande abilità.

Michelle Gisin quando ha tagliato il traguardo con 32 centesimi in meno della nostra Federica, non poteva crederci. È il segnale che il fisico è tornato a rispondere come l’anno scorso. Tre decimi non sono pochi, ma non sapeva che l’Azzurra alla terz’ultima porta aveva combinato un guaio. Comincia a diventare una costante: quando Federica vede il traguardo qualcosa di antipatico succede. Però ha sciato molto bene, in totale sicurezza in un gigante ostico, difficile da interpretare, perché faceva perdere facilmente il ritmo.

La svedese Sara Hector ha commesso lo stesso errore di Fede e ha chiuso al terzo posto con 3 centesimi di vantaggio sull’Azzurra. Ma senza quell’intoppo sarebbe stata davanti anche Gisin.

Marta Bassino, purtroppo, non pervenuta. Dopo aver superato il primo intermedio con 33/100 di ritardo rispetto a Shiffrin, sul muro è scivolata via. Non è riuscita a scappar via con velocità da quell’inclinazione estrema.

Il traguardo lo ha invece superato Sofia Goggia, ma su questa pista, cercare di disegnare linee dritte non era possibile. Così si ritrova al decimo posto a +1″75 da Shiffrin. Tutto sommato è un ottimo risultato.

Davanti a lei la norvegese Mina Fuerst Holtmann che è quinta a 2 decimi da Brignone, ma davanti a Petra, molto pasticciona sui due ripidi. Non può essere contenta neanche Tessa Worley che è venuta meno nei tratti dove in genere sa fare la differenza: ottava a +1″45, superata anche dalla polacca Maryna Gasienica-Daniel, settima a +1″43. Poi la prima austriaca, Ramona Siebenhofer che è nona a +1″59.

Elena Curtoni non si è trovata per niente bene, sopratutto nella seconda parte di pista decisamente segnata dalle sciabolate di chi l’aveva preceduta. Con 3″73 di ritardo non è a rischio qualifica perché i numeri altri fanno troppa fatica a tenere le linee nei segni. La pista è andata via via a sgretolarsi nella seconda parte e fare il tempo per i numeri più alti è stato impossibile. Esempio evidente lo ha dato Andreja Slokar, arrivata nel tratto centrale con 1 secondo di ritardo poi lievitato a 3″31 al traguardo. Soltanto un’atleta manda in frantumi la realtà, l’elvetica Camille Rast 16esima a 2″72. Ma qnon passerà moto tempo per vederla eccellere nella disciplina, perché è una predestinata!  Comunque attenzione, perché se la pista spaccherà così tanto anche nella seconda manche, potrà succedere di tutto! Non vedremo Roberta Melesi(+4″73, Karoline Pichler (+5″24), Ilaria Ghisalberti (+5″68) e. Vivien Insam (+6″21) fuori dalle 30.  GS Courchevel Shiffrin se

LA CLASSIFICA DELLA PRIMA MANCHE

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).