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GS Crans: Blardone Freccia Rossocrociata

Taglia il traguardo, si toglie gli sci con estremo ordine, si arrampica su un gonfiabile alto più di lui, ci si inginocchia sopra e fa partire la sua freccia, quel bastoncino che sempre lancia verso il cielo quando scia alla grande. E nel gigante di Crans è stato favoloso, sia nella prima manche chiusa secondo a 2 centesimi da Hirscher che nella seconda, con neve molle specie nella seconda parte di gara dove molti ci hanno rimesso un sacco di centesimi. Anche per questo Reichlet, 11esimo dopo la manche d’apertura, è rimasto in testa per tante discese. Insomma, Max è stato divino. Ha trovato un feeling perfetto tra il movimento e la linea delle tracciature d’oggi. Ha tolto quella grinta eccessiva che spesso usava per spaccare il mondo. Ce l’ha ancora, ma ora la usa solo quando serve. Adesso nella classifica di specialità è ancora terzo con 358 punti, ma c’è Ted Ligety (413) che oggi è arrivato solo nono e che pertanto ora sente il fiato sul collo del nostro campione. Per la leadership il discorso sembra chiuso:  Hirscher ha 545 punti e mancano solo due giganti, a Kranjska Gora e a Schladming). E anche la Coppa grande si avvicina sempre di più per il 22enne austriaco. 
Nel trionfo di Max, gli altri Azzurri hanno incontrato una giornata non fantastica con 20esimo Borsotti, 23esimo Moelgg. Peccato per Davide SImoncelli che stava andando come un treno nella seconda manche, dopo aver fatto segnare il quinto tempo nella prima frazione di gara. Un errore nell’ultima parte di gara è stata fatale per tagliare il traguardo con 1 secondo e mezzo da Reichlet, poi finito terzo, ma in testa fino alla discesa di Max. Complice una neve super trattata a casua delle alte temperature che hanno reso davvero impegnativo il compito di chi ha cercato a tutti i costi di fare la linea migliore. Comunque in casa Italia è festa grande, con il secondo succesos di stagione di Max, quarto podio consecutivo, settimo successo in carriera, 24esimo podio con 5 terzi posti e 12 secondi. Che numeri!

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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