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GS M ARE: Hirscher non cede

Hirscher-Ligety 2 a 1. Il fatto è che le due vittorie dell’austriaco sono delle vere e proprie batoste. E dire che a Beaver Creek Marcel aveva esternanto il suo disappunto per il fatto di dover andare ad Are al posto della Val D’Isere. "Terreno favorevole a Ligety e Jansrud" aveva dichiarato. E meno male! Altrimenti il vantaggio di 1"22 finale di quanto sarebbe stato in terra francese. la realtà è che si è trovato su un terreno dove nessuno sa essere più bravo di lui. Ha realizzaro il miglior tempo sia nella prima che nella seconda: davvero impressionante.

Ted Ligety, dopo un avvio un po’ stentato, è tornato ad essere lui ponendo i suoi sci davanti a quelli del giovane tedesco Stefan Luitz che aveva spaventato tutti con una manche grandiosa, migliore rispetto a quella del compagno di squadra  Fritz Dopfer, secondo a metà gara, giù dal podio alla fine. Hirscher non poteva perdere una gara già vinta dopo larpima manche nella quale aveva dato una lezione a tutti, mettendo in mostra forza, potenza e reattività. Un cocktail micidiale su una neve aggressiva, un terreno reso marmoreo dalla barratura e da un tracciato aritmico.

La troupe de France, alla fine, ha messo in mostra la sua struttura granitica piazzando nei primi 10 Fanara (5°), Pinturault (6°) e Muffat-Jeandet (9° a pari merito con Kristoffersen), con Faivre uscito mentre stava andando come un treno. 

 

In Casa italia c’è poco da gioire. Qualcosa in realtà c’è e porta la firma di Giovanni Borsotti, autore del miglior tempo nella seconda manche fin quando è poi sceso Marcel Hirscher più veloce di lui per 17/100. Ma il piemontese ha, per eempio dato 24/100 a Ligety, quasi un secondo a Pinturault.  Giovanni, dodicesimo, è stato autore di una seconda manche davvero pregevole. Non ha mai strappato, un’azione molto fluida e il movimento spalmato su tutta la curva con i tempi giusti. E’ decisamente in forma il ragazzo piemontese che ormai si trova gli infortuni alle spalle ed è pronto per esplodere definitivamente, dopo ampi cenni di classe fatti vedere in passato. Ma ripetiamo, è l’unica nota lieta di un gigante per noi da dimenticare, ma anche a Beaver Creek non è che fosse finita tanto meglio. Anzi. Speriamo di non dover vivere una crisi di identità. Via De Aliprandini, il ritorno di Borsotti capita a fagiolo. Ora serve la continuità, anche per dare una mano a Roberto Nani, Davide Simoncelli (male anche nella seconda) e Massimilnao Blardone. Florian Eisath, tredicesimo a metà gara, ha peggiorato nella seconda finendo in 15esima.

RANK BIB NAME NAT RUN 1 RK1 RUN 2 RK2 TOTAL DIFF
1 6 HIRSCHER Marcel

 

AUT

1:17.86 1 1:12.32 1 2:30.18  
2 7 LIGETY Ted

 

USA

+0.81 3 +0.41 5 2:31.40 +1.22
3 22 LUITZ Stefan

 

GER

+0.97 4 +0.53 8 2:31.68 +1.50
4 2 DOPFER Fritz

 

GER

+0.57 2 +1.19 14 2:31.94 +1.76
5 4 FANARA Thomas

 

FRA

+1.78 7 +1.06 11 2:33.02 +2.84
6 5 PINTURAULT Alexis

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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