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GS M Soelden: non ce n’è, vince Ligety

Ha vinto ted Ligety… toh! Ma chi lo ferma quello… Non c’è riuscito il fenomeno Pinturault, non c’è riuscito il fuoriclasse Hirscher. Una gara condizionata dalla prima manche, dove i distacchi inflitti dall’americano non potevano dare adito a sorprese. La lotta per il podio, di fatto, non c’è mai stata, anche se le truppe francesi si sono impadronite del corpo iniziale della classifica. Il tracciato di Sölden ormai lo si conosce: muro molto difficile per via di una neve chimica che non ti fa ragionare e un pianone finale che se preso senza la dovuta velocità ti manda a fare la ninna nanna.

Ha bene interpretato la tattica di gara lo svizzero Defago (14esimo) che qui ha sempre ben figurato. Troppo elevato però il suo ritardo nella prima manche. Manfred Moellg (25esimo) non ha potuto far altro che difendersi conciato com’è. Il mal di schiena non si debella in pochi giorni e in pista si è visto chiaramente quanto strappasse ad ogni passaggio. Eisath (26esimo) non ha problemi fisici ma li ha incontrati su questa neve che evidentemente non ama. Lui come quasi tutti gli altri. Non come i francesi che nella seconda manche sono riusciti a prendere le misure e a concludere con dignità una gara che sembrava già indirizzata verso una brutta figura. Thomas Fanara (settimo) ha tenuto la leadership fino alla discesa di….. recuperando parecchie posizioni, così come il compagno di squadra Mermillod (11esimo), sceso appena prima di Max Blardone (17esimo) ma concludendo 90 centesimi prima. Max ha bisogno del cemento armato per restituire giustizia alla sua sciata fatta di grinta e potenza. Qui ha disegnato buone linee ma l’atteggiamento non può essere quello giusto. Due anni fa concluse al diciottesimo posto, poi collezionò risultati fantastici… Il tempo di Fanara era stato abbassato momentaneamente da Steve Missilier (quarto) e poco prima ci aveva provato, mancando di poco il tiro Mathieu Favre (nono). La compagine transalpina era stata data tin forma e la prima di Sölden lo ha confermato. Il quartetto ha resistito fino alla discesa di Svindal (quarto) che ha pareggiato la leadership di Missilier. Ma poi il "campionato francese" è proseguito con la discesa di Cyprien Richard (ottavo) che si è infilato al quarto posto dietro a Fanara. Quindi Svindal e 5 francesi, un quadretto atipico sul quale è soffiato un vento fortissimo di traverso che ha piegato le porte, al limite della regolarità. Ma Hujara ha tenuto duro e il carrozzone non si è fermato. Stop forzato invece per Neureuther che ha perduto uno sci cozzando contro una gobbetta di ghiaccio, mentre Schoerghofer (decimo) è riuscito a infilarsi nella corrente giusta e a infilarsi davanti a  Mermillod (11esimo). Il compagno di squadra Raich (13esimo) sembrava potesse imporre la sua esperienza ma una intraversata inaspettata gli ha fatto perdere quel secondo che al primo intermedio aveva di vantaggio. Niente da fare nemmeno per lui. La Marsigliese ha comunque iniziato ad assopirsi prima con la discesa del finlandese Marcus Sandell (sesto) appena dietro alla provvisoria coppia di testa, poi con Marcel Hirscher (terzo), che si è affidato pià al suo fare da gatto che alla strategia. Troppo poco per battere Pinturault (secondo) punta di diamante di una squadra francese davvero impressionante. Persino Ted Ligety (primo), solo soletto, ha avuto un po’ di timore prima di partire, poi ha prevalso l’onore del marines americano e pur senza andare all’arembaggio ha concluso al primo posto con 79/100 su Alexis e 1"02 su Marcel. Diciamo che Ted li ha fatti tutto a stelle e a strisce. Come al solito. Un computer d’ultima generazione dal software privo di bugs. Inizia bene la coppa maschile, con valori in campo rispettati e senza sorprese. Tra le cose belle, il ritorno di Bode Miller, diciannovesimo al traguardo, ma applauditissimo dagli oltre 20mila spettatori presenti al parterre e qualche milione davanti alla TV. Lo sci ha ancora bisogno di personaggi come lui. La parola ora a Levi, in Finlandia. Andranno in scena gli slalomisti.

Results

Rank Bib Name Country Run 1 Run 2 Tot. Time
1 3 LIGETY Ted USA 1:00.44 59.06 1:59.50
2 1 PINTURAULT Alexis FRA 1:01.34 58.95 2:00.29
3 4 HIRSCHER Marcel AUT 1:01.42 59.10 2:00.52
4 6 SVINDAL Aksel Lund NOR 1:02.95 58.28 2:01.23
4 18 MISSILLIER Steve FRA 1:03.25 57.98 2:01.23
6 13 SANDELL Marcus FIN 1:02.15 59.17 2:01.32
7 7 FANARA Thomas FRA 1:03.38 58.20 2:01.58
8 22 RICHARD Cyprien FRA 1:02.88 58.78 2:01.66
9 24 FAIVRE Mathieu FRA 1:03.29 58.39 2:01.68
10 10 SCHOERGHOFER Philipp AUT 1:02.51 59.29 2:01.80
11 14 KOSTELIC Ivica CRO 1:02.74 59.13 2:01.87
11 30 MERMILLOD BLONDIN Thomas FRA 1:03.68 58.19 2:01.87
13 12 RAICH Benjamin AUT 1:02.29 59.72 2:02.01
14 19 DEFAGO Didier SUI 1:04.16 58.13 2:02.29
15 16 REICHELT Hannes AUT 1:03.30 59.04 2:02.34
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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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