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GS S. Moritz: è tornata Tessa

Già, Tessa Worley è tornata a vincere nella sua specialità preferita, il gigante dove ora conta 8 vittorie in Coppa del Mondo. Sulle nevi di Saint Moritz, su unt racciato molto veloce e ben tracciato, ha battuto l’ormai protagonista delle porte larghe Jessica Lindell-Vikarby (nella foto qui sotto), già prima a Beaver Creek, e la slovena Tina Maze. La francese ha dominato sia la prima che la seconda manche, dimostrando una lena che non avevamo nemmeno intravisto nelle gare precedenti. E’ la forma che è tornata fiammante come sempre. Certo, in classifica mancano rivali eccellenti, uscite nella prima prova, come Victoria Rebensburg, Michaela Shiffrin, Lara Gut, Tina Weirather e Federica Brignone, ma oggi per tutte sarebbe stato davvero difficile battere il peperino blu-bianco-rosso. La svedese ci ha provato ma sui muri Tesa è stata imbattibile. Qualcuno, dopo aver visto Tina Maze tagliare il traguardo nella manche conclusiva ha pensato: "Questa volta è vittoria", perché quando una leonessa colpita nell’orgoglio ruggisce in questo modo tutte devono temerla. Nonostante una prova maiuscola ha però dovuto accontentarsi della terza posizione, colpa dell’eccessivo ritardo accumulato nella prima manche. Capitolo Italia: se ieri nel superG avevamo tirato le orecchie all’intero comparto azzurro, atlete e tecnici – per l’atteggiamento rinunciatario dimostrato in pista, oggi il commento è l’esatto opposto: le nostre non si sono tirate indietro mai, attaccando al massimo sia nella prima che nella seconda manche. E infatti, quando lo spirito è questo, i risultati si portano a casa quasi sicuramente, dal momento in cui la tecnica c’è. Non abbiamo il podio d’accordo, ma per ora dobbiamo accontentarci di avere gli sci vicini a quelli delle prime. La nostra punta di diamante, Federica Brignone ci ha abbandonato nella manche d’apertura quando viaggiava praticamente sugli stessi tempi di Tessa Worley, ma ci ha pensato il resto della squadra a porre la bandierina tricolore tra le top 15 della classifica. Nadia Fanchini, settima, è piaciuta nella seconda manche perché ha sbagliato davvero poco e quei centesimi lasciati nelle prime porte li ha recuperati nella seconda parte, sciando con fluidità e ottimo fiuto del movimento e delle linee. Peccato per Denise karbon, superba nella manche di apertura che aveva concluso al quinto posto. L’ha tradita una scivolata forse provocata da un’inclinazione eccessiva, quelle che obbligano lo scarpone a toccare la neve e a far perdere irrimediabilmente aderenza. Out, quando al primo intermedio perdeva solo 8 centesimi da Tina Maze. 
Chi ha fatto un gran bel numero è Francesca Marsaglia, nona al traguardo, che tra le migliori trenta a qualificarsi è quella che aveva il pettorale più alto. Nella seconda prova ha realizzato uno dei tempi migliori, rosicchiando 3 decimi anche ad Anna Fenninger (ittava). L’ha aiutata un gigante abbastanza veloce ma questa è un’altra prova che l’atleta piemontese sta affinando un buon feeling con la specialità. Nelle 15 compare anche Manuela Moelgg, tredicesima. Le sta tornando l’entusiasmo di un tempo ora che forse gli estenuanti dolori alla schiena la stanno abbandonando. Certo, risalire la china non è semplice, ma anche di lei è piaciuto l’atteggiamento. Tra le altre posizioni di vertice regustriamo il quarto posto dell’austriaca Kathrin Zettel, a 91/100 dal terzo posto di Tina Maze, il quinto della francese Marmottan, brava a precedere la svedese Maria Pietilae-Holmner. Per la lotta alla Coppa del Mondo, poco ha fatto Maria Riesch, oggi soltanto undicesima, anche se le dirette rivali, Fenninger a parte, non hanno concluso la gara

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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