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GS Tremblant, vince Robinson, Goggia 8a e Della Mea miglior tempo e prima top ten!

Il gigante di Mont-Tremblant finisce dove era iniziato: con la neozelandese Alice Robinson davanti a tutte, stavolta però con una sentenza definitiva. Alle sue spalle, a 94 centesimi, resta la croata Zrinka Ljutić; a completare il podio, a un secondo netto, la padrona di casa Valérie Grenier, che si prende il podio che inseguiva proprio sulla Flying Mile.

La seconda manche si apre con una gara che sembra quasi parallela a quella del mattino. La pista è più ritmica, il tracciato gira ancora ma concede finalmente un po’ di velocità, la neve tiene meglio e, soprattutto, le atlete azzurre trovano un altro passo. Ilaria Ghisalberti, alla prima qualifica stagionale, costruisce una seconda frazione pulita, senza strappi, e porta a casa i primi punti dell’anno, 26ª al traguardo.

La parte centrale della gara è quasi un piccolo romanzo azzurro.

Lara Della Mea, pettorale alto e distacco pesante dopo la prima manche, decide che non è il giorno per fare calcoli. Attacca dal cancelletto, tiene la linea alta, non si fa inghiottire dai riporti, spinge fino all’ultima porta. Il tempo della seconda manche è il migliore di tutte: rimonta 14 posizioni, arriva nona e firma la sua prima top ten in Coppa del Mondo. È il miglior risultato della carriera e, soprattutto, la prova che quel gigante che negli ultimi anni aveva dato più promesse che risposte adesso comincia a restituire.

Sofia Goggia gioca una seconda manche diversa rispetto alla prima. Meno attendista, più dentro la pista, più fedele alla propria natura. Nel muro è pienamente in partita, nel piano limita i metri in più che l’avevano penalizzata nella prima manche, poi nel finale paga qualcosa, ma resta comunque in zona nobile: chiude all’ottavo posto, recupera due posizioni e lascia la sensazione di un gigante che, manche dopo manche, sta ricominciando a prendere forma.

Nel frattempo la classifica si stringe. La francese con bandiera svedese Estelle Alphand firma una seconda manche aggressiva e si issa fino al settimo posto finale, mentre Clara Direz, francese-francese, dopo una prima parte da applausi, paga qualche incertezza sull’ultimo dosso ma tiene comunque un ottimo quinto posto. Camille Rast conferma il suo stato di forma: sciata dolce, taglio deciso, gestione intelligente delle inclinazioni sulla neve nordamericana. Si infila tra Direz e Grenier e chiuderà quarta, a poco più di un secondo dalla vincitrice.

La parte alta della gara la accende proprio Grenier. Parte caricata da un tifo che scuote la Flying Mile, sbaglia qualcosa in alto, aggiusta a metà, poi nella parte bassa mette in pista tutto il suo tocco: linee pulite, sci sempre incollato, niente isterismi. Arriva al traguardo e manda in delirio Mont-Tremblant: tempo di riferimento, podio ipotecato, quinta volta tra le prime tre in Coppa del Mondo, la prima “in casa”. Più di così, oggi, poteva darle solo il cronometro nei primi intermedi.

Quando parte Mikaela Shiffrin il gigante sembra ancora disposto a cambiare trama. L’americana, splendida nella run d’apertura, ripropone una prima parte molto vicina a quella della prima manche: piedi incollati alla neve, ingresso curve impeccabile, ritmo alto. Poi, sul piano, qualcosa si spegne. Lascia decimi in serie,  perde quasi sette decimi rispetto a Grenier tra un intermedio e l’altro, nel finale rimedia una gran botta alla spalla e non riesce a rimettere insieme la rimonta. Chiude quarta nella seconda manche e sesta complessiva, dietro a Direz e Rast, con la sensazione di essere tornata competitiva anche in gigante ma non ancora padrona delle situazioni più “sporche” di visibilità e neve.

Restano le ultime due, Ljutić e Robinson. La croata scia una seconda manche da vera giocatrice di Coppa: niente fuochi d’artificio, tanta sostanza. Sfrutta il piano meglio della Shiffrin, tiene alta la linea sul muro, chiude forte dove Grenier aveva già spinto al massimo. Alla fine, il cronometro le lascia un piccolo rimpianto e una grande soddisfazione: secondo posto, secondo podio in gigante, decimo podio in carriera. Un gigante finalmente solido dopo un periodo complicato.

Poi tocca di nuovo ad Alice Robinson. Ha un vantaggio minimo sulla carta, una concorrenza larga dietro e una pista che, a quel punto, non regala più niente. Decide di non amministrare. Parte forte, usa la tattica dove serve – meno rischio cieco sul dosso, più gestione nelle transizioni – e libera i cavalli quando il gigante lo permette. Non strappa i pali, li usa; non si butta dentro alla cieca, anticipa con la testa prima che col corpo. Il tempo finale dice tutto: 2’16”18, quasi un secondo su Ljutić, terzo tempo di manche, sesta vittoria in Coppa del Mondo, seconda consecutiva. In questo momento, con Gut-Behrami e Brignone fuori causa, è lei la gigantista di riferimento del circuito. Non solo per la velocità, ma per la maturità nuova che ha messo oggi sulla Flying Mile.

Dentro una classifica piena di bandiere diverse – Nuova Zelanda, Croazia, Canada, Svizzera, Francia, Stati Uniti, Svezia, Italia, Germania, Polonia, Finlandia – l’Italia esce da Mont-Tremblant con un bilancio doppio. Da una parte l’ottavo posto di Goggia, che racconta un gigante in crescita. Dall’altra la prima top ten di Lara Della Mea e il rientro nei punti di Ilaria Ghisalberti, che dicono che il gruppo ha margine, profondità, possibilità. In mezzo, un gigante che ha ricordato a tutte quanto, su questa pista, non basti sciare bene: bisogna capire ogni metro. Robinson oggi l’ha capito meglio di tutte. Domani si ripete!

La classifica del gigante

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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