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GS V. Isere: Pinturaul e gli Azzurri

Aggiornato al nr. 62 – Dategli il ghiaccio vivo e gli Azzurri fanno scintille. Purtroppo non sono gli unici a gradire il "vetro" perché è il terreno preferito anche del francese Alexis Pinturault che mette 3 decimi tra lui e il tedesco Stefan Luitz, già secondo qui l’anno passato. E’ la sua pista, non c’è che dire. Più indietro l’asso austriaco  Marcel Hirscher (+41/100) a pari merito con Thomas Fanara. Il vincitore della Coppa del Mondo ha intepretato la gara in modo strano: ha capito che bisognava muoversi molto ma quando si tira su troppo il busto in fase di distenzione lo sci balzella. A 54/100 dal leader ma a 13/100 dalla piazza d’onore il nostro Manfred Moelgg (quinto) che già alla vigilia aveva promesso una buona performances dopo aver tastato con "piede" il terreno che tanto gradisce. Davide Simoncelli ha fatto gara parallela con Pinturault fino al secondo intermedio dove perdeva appena 2/100, poi nelle ultime 15 porte ha ceduto un poco concludendo al settimo posto a 66/100, dietro anche al tedesco Franz Dopfer. Non compaiono in classifica ted Ligety e Aksel Lund Svindal. Il primo stava andando come un treno, come al solito, poi sul muro finale la sua eccessiva velocità non gli ha permesso di rimanere dentro a maglie strettissime. Il norvegese invece ha strappato l’attacco per troppa forza! Out anche Bode Miller, partito con molta cautela con 7 decimi di ritardo al primo intermedio, ma poi al secondo aveva recuperato 10/100. In un cambio abbastanza tranquillo ha però incrociato gli sci in maniera irrimediabile. Bisogna togliersi il cappello invece per Roberto Nani. Dovrebbe comparire nella lista degli squalificati, assieme a Richard e a Blardone, ma una freschezza atletica impresisonante l’ha tenuto dentro. Si è sdraiato 5 porte prima dell’intermedio per aver tagliato troppo e per recuperare la linea ci ha impiegato altri tre passaggi. Ma il suo ritardo al primo rilevamento era proprio minimo: +34/100. Un rimbalzo nella compressione gli ha fatto perdere ancora qualcosa, ma il suo nono posto a +1"27, alle spalle di Olsson sa tanto di miracolo. Nani tra gi Azzurri è quello che scia in maniera moderna: centralissimo e molto dinamico. Rispetto all’annos corso ha proprio cambiato atteggiamento sia tecnico che mentale. Possiamo contare su di lui per l’immediato futuro. E quando sembrava che la classifica dei top 30 fosse ormai delineata è arrivato l’acuto di Giovanni Borsotti che con una discesa aggressiva ma composta ha colto un incredibile undicesimo miglior tempo. E che bravo anche De Aliprandini, bravissimo fino all’ultimo cambio dove perdeva solo 6 decimi: un appoggio eccessivo sullo sci interno gli ha fatto allungare la traiettoria perdendo altri 9 decimi, così si è ritrovato al traguardo in dodicesima posizione a 1"56. Non ha commesso errori grossolani Florian Eisath, ma le sue traiettorie sono sembrate troppo prudenti, con le punte che spesso andavano all’insu: perde 1"89 che gli è valsa la 18esima posizione. Sei azzurri nei primi 18 rappresentnao però un bel risultato di squadra. Ora bisogna confermarlo. E perché no, migliorarlo nella seconda manche. 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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