Gare

i 10 comandamenti dei master

1. Non avrai altro sport all’in- fuori dello sci
Effettivamente i Master in attività sono persone poliedriche, che si mantengono in forma praticando una miriade di sport diversi. Durante il periodo estivo. Perché d’inverno non ce n’è per nessuno, volete mettere tra giocare a tennis nel pallone e buttarsi giù per una pista innevata in mezzo ad uno scenario da sogno? Non c’è gara. O meglio la gara c’è, ed è quella che dobbiamo fare noi.

2. Non nominare lo sci invano
Questo serve soprattutto a mantenere la pax familiae. Infatti il master tende spesso a parlare esclusivamente di: gare, punti, sci, scioline, piste, risultati, allenamenti ecc. Quindi, visto che già costringiamo le nostre compagne/famiglie a sopportare i disagi di un inverno zingaresco lungo tutto l’arco alpino, vediamo perlomeno di non essere monotematici e di lasciare spazio anche a qualche altro argomento. Tipo la preparazione atletica…

3. Ricordati di santificare le gare
In altri termini, è inutile fare mesi di preparazione, giornate di allenamento al freddo, sedute di video e tutto il resto, per poi farsi trasportare dagli amici e darsi a mangiate (e bevute…) pantagrueliche la sera prima della gare. Certo, nessuno vi impone la vita monastica, ma comunque nei giorni precedenti la gara un minimo di moderazione ci vorrebbe…

4. Onora il gigante e lo slalom ma non dimenticare il superG…
Sì è vero, il gigante è la specialità principe, quella più praticata, più facile da allenare e con il maggior numero di gare. Ma ricordate che allenarvi anche in slalom, così come in superG, oltre che essere molto divertente, vi potrà dare anche la possibilità di migliorare i vostri schemi motori e quindi di migliorare le vostre prestazioni proprio in gigante.

5. Non ti suicidare
Cercate sempre di mantenere un atteggiamento mentale attivo quando sciate. È abbastanza inutile scendere in un tracciato (di gara o di allenamento) come forsennati, senza pensare a quello che dovremo fare nell’attimo immediatamente successivo con la sola ossessione di andare forte sempre e comunque. Generalmente in questo caso si rischia l’infortunio, oltre che il sicuro decremento della prestazione. Viceversa, tenere il cervello acceso ci potrà permettere di migliorare discesa dopo discesa, tenendo sotto controllo le nostre prestazioni per raggiungere risultati migliori.

6. Non commettere atti impuri
Si sa, l’uomo è peccatore, ma la sera prima della gara si va a letto presto. Quindi comportatevi di conseguenza. Come già detto al punto 3 fate i bravi ragazzi. Poi, visto che ogni lasciata è persa, soprattutto in età master, se proprio lo dovete fare, fate i bravi. Niente sesso acrobatico…

7. Non rientrare quando esci
In ambito FIS questo giochino costa diverse centinaia di Euro, e visto che non serve a niente, forse non sarebbe male sanzionarlo anche nelle nostre gare.

8. Non dire falsa testimonianza quando salti
Questo non è comune, però qualche volta è successo, e visto che ben poche volte c’è la possibilità di avere la ripresa video, sarebbe bene che tutti cercassimo di essere onesti sotto questo punto di vista. Vero è che anche dal lato dei giudici di porta ci vuole la massima professionalità ed onestà. Quindi gli organizzatori dovrebbero curare bene anche questo punto.

9. Non desiderare altri allenatori (uno basta e avanza)
I migliori allenatori che abbiamo siamo noi stessi, quindi anche cambiando tecnico noi rimaniamo gli stessi. E anche i risultati di conseguenza. Scegliete un allenatore che vi dia garanzie sul piano umano, che abbia una sede di allenamento vicina a voi senza costringervi a trasferte massacranti e poi vedrete che anche se non è Ravetto, i risultati miglioreranno lo stesso. Basta che lo vogliate. E vi impegniate di conseguenza.

10. Non desiderare gli sci altrui

Vale un po’ lo stesso discorso fatto prima, perché se è vero che ci sono sci con cui ci troviamo meglio di altri: una volta individuati concentriamoci su quelli, senza ripensamenti, che tanto alla fine vanno tutti uguali. E anche cambiando sci quello che conta di più è chi ci sta sopra. Cioè noi…

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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