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Il messaggio di Federica Brignone a Ludovica Righi e a Giorgia Collomb

Il messaggio di Federica Brignone a Ludovica Righi e a Giorgia Collomb
Due ori in una botta sola, anzi, in due botte ma nel giro di poche ore, conferma per l’ennesima volta la “purezza” sportiva di Federica Brignone.

Dopo una stagione decisamente intensa tra Coppa e Mondiali, l’Azzurra si presenta agli Assoluti come fosse una Olimpiade. Perché Fede è così. È sempre stata così. Vede un cancelleto di partenza e ci muore dietro finché non lo apre per cacciarsi giù con due obiettivi: vincere e divertirsi.

Avrebbe voluto partecipare anche alla discesa di ieri ma non c’erano i tempi tecnici. È tornata a casa da Andorra nel giorno delle prove. In realtà aveva provato a disegnare un viaggio di ritorno che le avrebbe consentito di essere in pista con le altre, ma non avrebbe avuto con sé gli sci, a bordo del pulmino di Mauro Sbardelotto.

Insomma, ha messo in un angolo sia il suo fido skiman che Davide, ma poi ha dovuto arrendersi. Si è rifatta oggi vincendo sia il superG che la combinata, ma al traguardo, invece che parlare di sé, si è rivolta alle atlete più giovani, in particolare a Ludovica Righi e a Giorgia Collomb che tutti in valle vedono come sua erede, essendo valdostana proprio di La Thuile, dove Fede, che vive a La Salle, è di casa.

“Quando avevo la vostra età e mi presentavo agli Italiani piccola-piccola, ero in totale adorazione per le ragazze della squadra e per me si trattava di un momento importantissimo per capire tante cose. Erano le mie eroine, dei veri esempi da imitare. Spero di esserlo anch’io per voi. Ma spero soprattutto che vi ricordiate sempre il motivo per cui io ho cominciato, ovvero divertirmi facendo sport. Che poi è quello che è accaduto anche oggi.

Ovviamente Federica non ha la palla di vetro per guardare il futuro, ma ci tiene a ribadire che: “È importante che i risultati finora ottenuti da Giorgia e Ludovica siano il trampolino di lancio per arrivare nell’alto livello. Io non posso sciare in eterno… Bello e importante che entrambe si dedichino a tutte le specialità, dalla velocità allo slalom e che siano anche così brave. Per scegliere e selezionare dove “caricare” di più c’è sempre tempo. È stato così anche il mio percorso e se ho vissuto così tante emozioni lo devo soprattutto a questo.
Foto by Ninna Quario”Foto bmessaggio Brignone righi collomb

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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