Jeongseon superG: Janka perfetto, Innerhofer quasi

Non male questo superG che interpreta perfettamente le caratteristiche della specialità: curve importanti, salti continui, anche in diagonale, velocità notevole. Terreno ideale per l’elvetico

Carlo Janka, che ha trovato la giornata perfetta. Aveva vinto in gigante, in discesa, in combinata, l’ultima a Wengen un mese fa, ma mai in superG. Oggi ci ha fatto vedere la perfezione assoluta. Linee incredibilmente ideali, impossibile leggerle meglio. Un campione ritrovato che coglie il suo undicesimo sigillo in Coppa, podio numero 24. E’ bello aver recuperato un atleta che ha tutti i numeri per battersi per la sfera di cristalo. Se gli infortuni gli staranno lontano, potrebbe candidarsi il prossimo anno, all’alba dei suoi 30 anni (15 ottobre).
Che bello vedere Christof Innerhofer sorridere al traguardo e sollevare le braccia per sottolineare la sua soddisfazione. Si è reso autore di qualche acrobazia di troppo, ma questo è il suo istinto, il suo modo di “giocare” con la velocità sul tecnico. E’ stato premiato con la piazza d’onore ed è la seconda volta che gli capita quest’anno, quella famosa discesa alla superman di Santa Caterina. Il distacco da Carlo è notevole, 82/100, ma come detto, oggi l’elvetico è stato assolutamente perfetto. Sul terzo gradino del podio l’austriaco Vincent Kriechmayr, ma non ci sorprende perché è  tutto gennaio che fa vedere progressi notevoli sia in discesa che in superG. Il futuro della velocità austriaca sembra proprio lui. Appena giù dal podio il norvegese Aleksander Aamodt Kilde che quando non perde lo sci, come nella discesa di ieri, è ormai uno dei protagonisti assoluti della velocità. Al quinto posto Peter Fill. L’azzurro ha eseguito una gara diligente ma senza pungere. Ha perduto troppo tempo nella primissima parte, dove non c’erano dificoltà particolari. Ha tenuto testa a Janka solo sul finale, anche se 1’26 sembra un ritardo eccessivo. Ma forse da lui, dopo Kitz, ci si aspetta sempre troppo! Comunque sia, ieri quarto, oggi quinto e il morale che rimane altissimo.
Non compaiono in clasifica i due favoriti di oggi che poi erano anche i capofla della specialità, Kjetil Jansrud e Andrew Weibrecht. Ebbene, sono usciti entrambi per non essersi ricordati passaggi abbastanza riconoscibili. L’americano continua a essere davanti a tutti (ma ancora dietro a Svindal per 120 punti), invece Kilde e Kriechmayr si sono mesis alle spalle  Jansrud.

Gli altri italiani
Possiamo dire che Dominik Paris ha commesso un errore stupido? Lo stesso che aveva tradito numeri prima Matteo Marsaglia. Appunto, a quel punto della gara avrebbe dovuto sapere che dopo quel salto c’era un angolo ed era necessario affrontare il dente con gli sci già in direzione. Peccato, perché al primo rilevamento era davanti a Janka.
Matteo Marsaglia è stato autore di un volo spettacolare, quanto pericoloso, ma ha avuto la fortuna di atterrare bene. Una gran botta, ma niente di grave. Non è riuscito a calcolare la posizione della porta sotto al salto e con il peso troppo arretrato sulle code è letteralmente decollato. Mattia Casse ha fatto il compitino in maniera diligente. Non ha fatto sfracelli, ma ha ottenuto un ottimo piazzamento per lui, 11esimo. Possiamo dire… promosso! Non bene come ieri, invece Emanuele Buzzi che ha commesso troppi errori per rimanere con i migliori: +

3″11. Nessuna buona nuova ancora una volta per Werner Heel, trentacinquesimo a 3″60. L’ultimo azzurro a scendere, Luca De Aliprandini, con il 44, che è riuscito a conquistare un punticino con la trentesima posizione, a 2″69 da Janka. Nel complesso un bellissimo week end per noi, con la piazza d’onore di Dominik Paris ieri e di Inner oggi, più il quarto e il quinto posto di Peter Fill. In chiave olimpica 2018, beh, la pista ci piace eccome e saranno ben tre gli Azzurri adatti a questa neve e a questo pendio, anche se naturalmente possono cambiare tante cose da qui a due anni.

Gli Austriaci:
Ci si attendeva da Romed Baumann qualcosina di più rispetto a quello che ci ha fatto vedere. Però se ha fatto un grosso favore ai vincitori così non è stato per  il suo capitano Marcel Hirscher, visto che si è accomodato appena davanti a lui per 2/100. Più rispetto ha avuto, invece, Hannes Reichelt decisamente diverso da quel campione che conosciamo. Ha tagliato le curve in maniera sporca perdendo molta velocità. Sempre di più ci sovviene l’idea che la botta di Kitzbühel sia ancora nella sua testa.
In pista anche Marcel Hirscher. Beh, se Beaver Creek lo aveva favorito qui non si può dire la stessa cosa, ma, ragazzi, che andare! Nessuna remora per un tracciato complicato per chi non ha l’abitudine di tirar curve a queste andature. L’obiettivo di ragranellare qualche punto è riuscito in pieno. Ne ha presi precisamente 36 grazie al settimo posto, il che gli ha consentito di superare quota mille punti nella generale (1005), 89 in più di Kristoffersen.
Infine, Otmar Striedinger, anche lui finito nella lista dei disarcionati di un superG davvero bello e avvincente

I francesi:
La forte squadra dei velocisti transalpini, da bocciare anche oggi. Adrien Theaux non è andato oltre il decimo posto. Male ieri e ancora peggio oggi Johan Clarey, uscito dopo 20 secondi di gara, così come Guillermo Fayed e Thomas Mermillod Blondin. Ci hanno pensato i più giovani a salvare  l’onore de la Patrie il 24enne Blaise Giezendanner, ottavo, alle spalle di Hirscher, suo miglior risultato di sempre in Coppa dove poteva vantare un ventesimo posto ottenuto a Santa Caterina come record personale. Dodicesimo invece Valentin Giraud Moine, partito col pettorale 44, bravo soprattutto nell’ultimo tratto. Paura invece per Maxence Muzaton, che è caduto rovinosamente. Si attendono dallo staff francese notizie confortanti.
Nota di colore, in pista, alla sua prima apparizione in Coppa del Mondo, il 26enne atleta di casa Hyeon-Tae Kim, che ha concluso all’ultimo posto a 7″17 da Carlo janka