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L’Armata Azzurra ci riprova, in sette sulla Planai di Schladming

L’Armata Azzurra ci riprova, in sette sulla Planai di Schladming
Sarà la volta buona? È quello che si augurano tutti, ma al di là dei buoni propositi, la squadra di slalom è quella che in campo maschile ci ha regalato più emozioni.

Nel bene e nel male, per la verità, ma anche questo contribuisce a creare interesse. Sappiamo bene che Alex Vinatzer il colpo in canna ce l’ha, altrimenti non chiudi la prima manche di Kitzbühel in testo.

Poi, certo, i dubbi si fanno avanti quando alla fine prendi in mano la classifica e ti accorgi che il suo nome compare nella lista degli squalificati. Ma la forza di questa squadra non si basa sulle speranze di un atleta ancora giovanissimo, ma su altre realtà. Mancato Giuliano Razzoli nel suo unico out di stagione sabato scorso sulla Ganslern è spuntato fuori Tommaso Sala. Un sesto posto, miglior risultato in carriera, che fa ben sperare per domani, quando si accenderanno i riflettori sulla “The Night race”, la Signora degli slalom.

Nella stadio unico e inimitabile della stazione austriaca, presente anche Simon Maurberger che nella seconda anche di Kitz ha siglato il miglior tempo, battuto solo da Henrik Kristoffersen.

Ci sarà l’ennesimo tentativo dei due capitani del team Italia: Manfred Moelgg e Stefano Gross. Per alcuni tratti o per una manche sola, sanno ancora incidere, poi capita sempre qualcosa a negare loro un risultato di cui andarne fieri.

Il settimo Azzurro non sarà Federico Liberatore, come avvenuto negli ultimi due slalom, ma Hans Vaccari, alla ricerca di un buon risultati per garantirsi la chiamata alle armi da parte di Jacques Theolier, con maggiore frequenza.

L’anno scorso si impose Maro Schwarz, davanti a Clement Noel e ad Alexis Pinturault. Altri tempi, il genietto Noel non ne azzecca più una. Dopo la Val d’Isère sono arrivati solo un ottavo posto a Wengen e un 15esimo a Kitz, poi out a Campiglio! E se Schwarz non è ancora riuscito a trovare il ritmo vittoria, Alexis  si presenterà con due gare portate a termine su cinque.

Ma d’altra parte chi quest’anno tra i rapid gates ha fatto faville finora? La classifica dice Luca Braathen, pettorale rosso guadagnato nelle ultime due tappe con la vittoria di Wengen e la piazza d’onore di Kitz. Già, gara quest’ultima, che sarà ricordata per sempre, perché non si sa quante altre volte il britannico Dave Ryding potrà ripetere quella giornata incredibile. Che però non è paragonabile a quella vissuta da Johannes Strolz ad Adelboden!

Insomma, di Marcellini non ce ne sono più in giro, quindi la battaglia è apertissima. Vediamo se domani ci sarà il sesto vincitore dopo altrettanti appuntamenti di Coppa.

La squadra azzurra vanta due vittorie in specialità nella località austriaca con Alberto Tomba nel 1997 e 1998, mentre Stefano Gross è giunto secondo nel 2012 e 2015, Manfred Moelgg secondo nel 2004 e terzo nel 2008, Piero Gros terzo nel 1975 e Konrad Kurt Ladstatter terzo nel 1990.

La prima manche sarà in programma per le ore 17.45 con la seconda alle 20.45, in diretta Tv su Raisport ed Eurosport. L’arata Azzurra ci riprova

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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