La nazione che negli ultimi 25 anni ha vinto la Coppa del Mondo per nazioni (senza contare le 10 precedenti, in 49 edizioni…), che da quattro si porta a casa quella generale maschile grazie a Marcel Hirscher e da due quella femminile con Anna Fenninger, sulla carta dovrebbe dormire sonni tranquilli, anche perché le sue due punte sono ancora molto giovani (almeno per gli standard attuali) essendo nati nel 1989. In realtà, a ben vedere, dietro ai due fenomeni non c’è tantissimo, specialmente nelle discipline tecniche maschili, settore che dopo i ritiri di Raich e Matt, che negli ultimi 15 anni hanno portato in Patria medaglie e podi a non finire, può contare su poche certezze. Anche la squadra femminile ha perso in un colpo solo molte delle sue rappresentanti più titolate, Hosp, Zettel e Fischbacher, ma resta competitiva con Brem, con la vecchia Goergl che non molla, Huetter (in grande crescita in discesa e superG) e ancora Thalmann, Schild (Bernadette, purtroppo per lei non all’altezza della sorella Marlies), sperando nella crescita delle molte nuove leve in arrivo dalla Coppa Europa.
Le punte
Hirscher chi se no? Marcel dopo il record conquistato a marzo (primo atleta della storia a vincere quattro volte consecutive la Coppa generale) ha continuato ad equilibrare abilmente ogni aspetto della sua vita, macinando allenamenti, momenti di svago e impegni promozionali come nulla fosse. Più travagliati gli ultimi mesi di Anna, che tra primavera e inizio estate ha avuto un duro scontro con la sua federazione per problemi di sponsorizzazioni (alla fine ha dovuto cedere lei, lasciando il suo manager tedesco), dopo un primo fastidio al ginocchio per un’inffiammazione al tendine rotuleo, se lo è disintegrato e la stagione se n’è andata ancor prima di iniziare.
Il futuro
Possiamo definire giovane un atleta che ha già vinto un titolo olimpico ed è salito più volte sul podio in Coppa? Sì, se l’atleta in questione è un discesista classe 1990 con ancora evidenti e ampi margini di miglioramento. Si chiama Matthias Mayer e guida la giovane squadra di velocisti che anche in Coppa Europa miete successi e sembra destinata a proseguire i fasti del Wunderteam (occhio soprattutto a Kriechmayr). Nelle discipline tecniche si spera in Michael Matt, fratello di Mario ma dal rendimento ancora discontinuo, in Roland Leitinger, nell’ultima Coppa Europa vincitore della classifica di gigante (ma non è giovanissimo e in CdM finora è riuscito a qualificarsi solo una volta), e Marco Schwarz, argento in slalom ai Mondiali Juniores. Più roseo il panorama fra le donne, dove l’Austria può contare sulla vincitrice dell’ultima Coppa Europa Ricarda Haaser, classe 1993 che spicca soprattutto in gigante (e che quindi vedremo subito in pista a Sölden, dove tenterà la prima qualifica in Coppa del Mondo al quinto tentativo), su Lisa-Maria Zeller, di un anno più vecchia (ha quindi già 23 anni) e decisamente più slalomista e su Nina Ortlieb, classe 1996 e figlia del discesista Patrick (campione olimpico 1992 e mondiale 1996), che agli ultimi Mondiali juniores ha vinto il gigante. Da tenere d’occhio anche la ventunenne Rosina Schneeberger, out nella passata stagione dopo l’infortunio a Levi lo scorso novembre, ma ora pronta per tornare in pista.
I grandi vecchi
A 35 anni Hannes Reichelt, campione del mondo in carica di superG, tiene ben alta la bandiera biancorossa nelle discipline veloci, mentre in slalom, dopo il ritiro di Raich e Matt, a cercare di tenere alto l’onore dei veterani sarà Reinfried Herbst, che ha appena compiuto 37 anni ed è l’unico austriaco che in slalom partirà fra i primi 30 (senza contare Hirscher, naturalmente). Fra le donne, ritiratasi la pluridecorata Niki Hosp, Lizzy Goergl, che in ogni caso era più vecchia di due anni, resta con la Kirchgasser la sola over 30 del gruppo e sembra davvero motivata a raccogliere ancora tante soddisfazioni in velocità, senza peraltro abbandonare del tutto il gigante che, assieme allo slalom, l’aveva lanciata nell’orbita del Grande Sci nel lontanissimo 2003. r
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