Gare

Levi: Grange, chapeau!

Claudio Ravetto l’aveva detto: "Questa neve attacca molto, quindi è fondamentale non sedersi, avere una posizione centrale e anticipare il più possibile". Il tracciato, spostato leggermente rispetto alla prima manche nelle prime porte è apparso meno insidioso, specie per i dossi che hanno giocato brutti scherzi a molti atleti. I francesi sono stati la squadra mattatrice dell’appuntamento finlandese con 5 atleti qualifica nella seconda manche e 3 nei 12 finali. Jean Baptiste Grange ha confermato quanto fatto vedere nel corso della prima manche. Gara impeccabile con un grande controllo e reattività. Bel premio la vittoria al rientro dopo l’infortunio. Chapeau! Alle sue spalle si è classificato Andre Myhrer che ha fatto registrare il miglior tempo di manche facendo una grande differenza nella parte alta. Ivica Kostelic ha completato il podio. Il medagliato di Vancouver è stato composto e preciso con gli sci che hanno corso bene.

Il nostro Cristian Deville si è classificato quarto eguagliando il suo miglior risultato di sempre. Determinato nella parte alta e molto attivo prima del palo, ha commesso un errore all’attacco del muro dimostrando di essere molto reattivo e portando a termine una splendida gara. Bene anche Manfred Moelgg che ha concluso al settimo posto sciando in modo pulito nella prima parte, a lui meno congeniale, e reagendo a un errore nel cambio di pendenza.

Manfred e Cristian hanno dimostrato di aver sciato bene e di esserci. Ottime premesse per una stagione da protagonisti. Certamente lo sarà anche Giuliano Razzoli. Il razzo ha steccato la prima, forse per la troppa foga, ma la stagione è ancora lunga e l’uscita gli servirà per il futuro e per avere una carica ancora maggiore nei prossimi appuntamenti.

P.S. Bella novità sperimentata a Levi è la fotocellula sotto ogni palo. L’idea in originale è stata di Claudio Ravetto già anni fa. "Il palo diventa intelligente ed è in grado di fornirci dati per un raffronto tra gli atleti real time". Il progetto è di Liski azienda italiana che collabora anche con la Federazione.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi.

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