Gare

L’ha vinta lui!

Cinque slalom e quattro giganti vinti, due secondi posti in gigante e tre terzi posti in gigante, slalom e superG. Sì, con questi numeri si può vincere la Coppa del Mondo. Anzi, si deve, perché dimostrano un’egemonia totale in due specialità, senza fare ricorso alle super combinate o alle combinate. Beta Feuz di gare ne ha vinte quattro, due superG e due discese, ma è salito sul secondo gradino del podio in tre supercombinate e tre volte in discesa, mentre il terzo grdino dle podio lo ha conosciuto in due superG e in una supercombi. Insomma il bottino di Marcel è nettamente più qualificato di quello di Beat ed è un vero peccato che a questa meravigliosa lotta non abbia potuto partecipare Ivica Kostelic, fermato da un centimetro di menisco rotto! Poi nessuno se ne è tanto accorto, ma al terzo posto dell’assoluta c’è un certo Aksel Lund Svindal che senza far sfracelli, a colpi di piazzamenti ha rischiato di farcela per la terza volta (2007 e 200). 
Rimane ancora una gara, lo slalom speciale di questa mattina, ma Beat Feuz non ci sarà. Ha scelto di arrendersi e di non aggrapparsi a una scenetta tecnica che non avrebbe fatto bene allo sci. Anche in questo è stato un grande! La matematica ancora non lo condannava, poiché se Hirscher fosse uscito, cosa che in slalom può sempre capitare più che in altre specialità, beta avrebbe vinto se fosse arrivato almeno decimo tra i rapi gates, conquistando quei 26 punti necessari per stargli dvanti per un punto. Tutto può sempre succedere nella vita, ma… Avrà considerato che, pur con 26 partenti, stare davanti ai cinque Azzurri sarebbe stato impossibile (-:), così come anticipare al traguardo Kostelic, gli svedesi, i tedeschi Neureuther e Dopfer… E poi contare sul fatto che Hirscher avrebbe saltato. 
Onori a Hirscher che grazie a questo coda di stagione straripante è in parte riuscito a cancellare quell’antipatica parentesi delle inforcate. Continua a non averci convinto, ma rimanere lì a pensarci e a recriminare poco senso ha. Ne ha invece tanto il fatto che ce l’abbia fatta a 23 anni compiuti il 3 marzo. 
Rimane una considerazione buffa: se Hirscher non avesse conquistato 60 punti nel superG di Schladming…

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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