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Lindsey Vonn e il suo Mondiale

Il Mondiale si è aperto ufficialmente con due grandi atleti sul palco della sala stampa-teatro all’Hotel Reine Viktoria. Lui è Johnatan Edwards, non un fenomeno sugli sci, lo era nel salto triplo, ma lei basta per entrambi: è Lindsey Vonn, arrivata a St. Moritz con Kenan, il fidanzato che da Cortina ha seguito ogni suo spostamento, proprio come la cagnolina Lucy, che Lindsey tiene sempre in braccio, senza smettere di accarezzarla e baciarla (ma Kennan non è geloso…).
La prima conferenza del Mondiale non poteva che essere di Lindsey, la regina, che ha presentato con lo staff di Eurosport (ecco perché la presenza di Edwards…) il documentario «Chasing History», che andrà in onda da stasera, ore 19, su tutte le piattaforme Eurosport. L’idea di seguire la caccia di Lindsey al record di Stenmark era nata in estate, ma l’infortunio al braccio ha cambiato un po’ la storia.. e il programma. «Avere una telecamera a seguirmi in ogni momento della mia giornata è stata un’esperienza nuova, chiaramente l’idea non era di riprendermi nella fase di rieducazione ma durante le gare di inizio stagione, ne è uscita così una storia diversa. A me il risultato piace molto, spero anche a voi!».
L’occasione è buona anche per far parlare la Vonn dei suoi obiettivi, immediati e futuri. Ecco quindi, a ruota libera, il Lindsey pensiero a 48 ore dalla prima gara del Mondiale, il superG di martedì 7 febbraio.

Sulla caccia al record di Stenmark:
Il fatto che abbia vinto tanto finora non significa non possa volerne ancora di più, ma mai avrei immaginato di poter arrivare dove sono ora. L’unico sogno che avevo da bambina era quello di diventare campionessa olimpica, il resto è un bonus e sono grata alla vita che mi ha dato tutto ciò. Quello di Stenmark sembrava un record impossibile e invece ora non la penso più così, ho avuto tanti intoppi, ma ogni volta questi mi motivano a ricominciare con ancora più carica. Ho incontrato Ingemar solo una volta a Stoccolma nel 2016, è un tipo riservato, ma con me è stato molto carino: mi ha promesso che se un giorno sarò vicina a battere il suo record verrà a vedermi per essere lì con me nel momento storico.

Sulla sua condizione attuale:
Sto bene, il braccio è a posto, solo la mano dà ancora qualche problema, posso truccarmi… ma non fare troppi autografi. Per il resto… la vittoria di Garmisch mi ha dato una grande carica, ma le due cadute di Cortina mi hanno fatto fare un passo indietro, in superG sono partita solo per arrivare e questo non è da me, non succederà più, non qui ai Mondiali almeno, dove contano solo le medaglie. Per me sarà all in, o tutto o niente, un piazzamento non mi interessa. Gareggerò in superG, discesa e combinata, anche se di slalom finora non ne ho praticamente fatto. Questa di St. Moritz è fra le piste che amo di più, ci ho vinto tante volte, mi fa piacere correrci il Mondiale, nel 2003 i tecnici non mi reputarono abbastanza brava e non mi convocarono, ho la possibilità di rifarmi… Capirò qualcosa in più dopo la prima prova di discesa (domani, ndr), ho fiducia nelle mie possibilità, non la massima fiducia, ma penso in ogni caso di poter vincere

Su Lara Gut:
E’ una grande agonista, ha fatto finora una grande stagione, ho massimo rispetto per ogni rivale quindi anche per lei che in corre in casa e vorrà di sicuro vincere. Ma voglio vincere anche io.

Sulla popolarità:
Non so più cosa significo una vita da persona normale, ma ho fatto tutto e dato tutto per arrivare dove sono ora, questa è la mia normalità, questa è la mia vita e mi piace, se no non la farei. Spero con il mio esempio di ispirare qualcosa a qualcuno.

Su Roger Federer:
Lo davano per finito, lo definivano vecchio e acciaccato, lui è tornato e ha vinto il 18° Slam. Vedo in lui qualche similitudine con la mia storia recente, la cosa che sicuramente abbiamo in comune è la passione per quel che facciamo. Amiamo entrambi il nostro sport e lavoriamo duro per vincere. Ammiro Roger perché un campione umile, difficile trovare uno come lui, per questo è un esempio, mi piace provare a essere come lui.

Priorità per il futuro:
Il record di Stenmark (mancano 9 vittorie, ndr) è il mio primo obiettivo. Il secondo è l’Olimpiade 2018, visto che a Sochi non ho potuto esserci, vorrei avere una nuova opportunità. Terzo obiettivo: questi Mondiali, punto a una medaglia. Quarto: vincere altre coppe di specialità.

Sulla sfida con gli uomini:

Amo allenarmi con gli uomini, mi spingono a dare il massimo e ancora di più, fra i miei obiettivi per il futuro c’è anche questo, sì, gareggiare contro gli uomini a Lake Louise, l’unica pista in cui non partirei svantaggiata visto che la nostra gara è tracciata più o meno simile alla loro. I miei allenatori presenteranno una richiesta ufficiale alla Fis, l’idea è di farcela per dicembre 2018.

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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