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Lo sci veste Benchetler

Non è certo una novità (assoluta) il fatto che un’azienda produttrice di sci si affidi a figure “esterne” per la realizzazione delle serigrafie, ma certamente mai, finora, un atleta ha avuto la possibilità di esprimere (su uno sci) il suo “io” più profondo come nel caso dell’asso californiano Chris Benchetler, atleta del Team Atomic. Lui, per chi non lo conoscesse, è una sorta di “Valentino Rossi” del freeski, al suo nome sono legate tante imprese sportive, movie estremi e naturalmente immagini in neve fresca che hanno fatto (e fanno) il giro del mondo. La collaborazione tra Atomic e Chris nasce nel 2009 sia per quanto riguarda la parte sviluppo prodotto sia per la parte cosiddetta di design (soletta e serigrafia). E i matrimoni, si sa, quando nascono bene danno subito i loro frutti, infatti il lancio della prima versione dello sci (2009) è stato un grande successo: mai fino ad allora performance e design avevano avuto un equilibrio tale in un “prodotto freeski Atomic”. Va da sé come il lato artistico e, forse, anche un po’ visionario di Chris ha avuto un peso rilevante, non a caso la partnership ha trovato ulteriore sviluppo sulla versione 2010 e, infine, in quella attuale 2011-2012. Si tratta dunque di un percorso, questo, inedito nel mondo dello sci che, negli ultimi due anni, ha generato negli appassionati del freeski una sorta di mistica attesa nei confronti delle nuove “opere” dell’atleta americano. Non a caso il nuovo sci Bent Chetler sta già facendo battere i cuori dei più. Ma cosa si cela dietro i disegni di Chris Benchetler? Sono semplici schizzi buttati giù per caso da una matita che corre libera su un foglio bianco senza particolari pensieri o racchiudono qualcosa di più profondo e, perché no, di personale? Ovvio, certi segreti sono tali e non vengono svelati, ma qualche spunto Chris ce l’ha dato: “Tutti i disegni degli sci che ho realizzato traggono ispirazione dai miei hobby, dalle mie avventure e dalla mia vita personale. Ad esempio il surfer è un motivo ricorrente, e questo perché anche se sto in montagna, sulla neve, sento una grande vicinanza con il mare e, poi, adoro anche provare diversi trick tipici del surf anche in powder. I simboli giapponesi invece riflettono il mio amore e rispetto per la cultura asiatica e, infine, il mammut rappresenta “Mammoth Mountain” in California, la mia casa. Aggiungo che i disegni che ho realizzato per quest’anno (intendendo il 2011-2012, ndr) sono ampiamente ispirati ai Beatles”. 
 

QUALCOSA SU BEN

_ Obiettivi raggiunti in carriera 
Ho contribuito alla fondazione di Nimbus Independent (produzione video freeride) 
Ho creato un Pro Model • Ho ricevuto una parte dalla Poor Boyz Productions

_Resorts nel mondo 

Giappone • Whistler/Blackomb, Canada • Mammoth Mountain, USA

_Le persone con cui amo sciare 

Eric Pollard • Pep Fujas • Andy Mahre

_Cantanti e musica preferiti 

Bob Marley • Bob Dylan • Gimme Shelter/Rolling Stones

_Gli ingredienti per una perfetta giornata sugli sci 

powder • pillows • snowmobiles

_YouTube.com clips 

“Any surfing” 

_Freeski movie 

Contrast- Nimbus (dropping this fall) • Hunting Yeti- Nimbus • Yeah Dude- PBP

_Freeski websites 

 

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About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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