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Magia di Michelle Gisin sulla Erta. La inseguono Shiffrin, Brignone, Gut e Worley

Nella prima manche del gigante di Kronplatz, l’elvetica Michelle Gisin compie una vera e propria magia. Suo il miglior tempo su un percorso, come sempre qui, molto tosto e ora la inseguono, in ordine di classifica, Mikaela Shiffrin (+0,56), Federica Brignone (+0,67), Lara Gut-Behrami (+,68) e Tessa Worley (+0,78).

Ci mettiamo anche Marta Bassino anche se si ritrova ottava a +1″09 dietro anche a Meta Hrovat. Anche sì! La vincitrice di quattro giganti su 5 disputati finora, è stata davanti a tutte nella prima parte, poi a inizio muro la prima sbavatura. Per la verità tutte in quella porta blu hanno incontrato non poche difficoltà. Ma il ritardo di Marta è da ricercare nell’ultima zona, apparentemente più semplice.

Un errore banale di linea l’ha costretta a correggere e a frenare. La Marta che consociamo è certamente in grado di recuperare nella seconda. Certo è che con una Gisin così, è davvero dura. Un risultato strano. Se copri il tempo e la vedi scendere, appena arriva al traguardo le dici: “Ok, adesso torna su e cerca di sciare meglio“. È pazzesco come, usando ogni muscolo a sua disposizione, Michelle riesca a combattere gli errori formali di stile facendo sempre velocità.

È inimitabile! Nella parte conclusiva ha costruito il suo vantaggio. Cosa che non ha fatto Brignone. È partita spingendo come una dannata, nel senso di attacco e non di solo furore agonistico. L’errore sulla blu e poi poca fluidità nelle porte filanti conclusive. Anche se 67/100 non sono pochi, è una bellissima Brignone questa. Lei non è per niente d’accordo. “Perché non riesco più a sciare?” ha detto al traguardo.

La realtà è che fino alla Holdener, numero 9, poi uscita, il buio non ha permesso di vedere bene il terreno, che in alcune porte si è segnata non poco quasi subito. Poi è uscito il sole ed è stata tutta un’altra musica. Con condizione di luce uguali per tutte, sarebbero emerse in maniera più evidente le differenze tra le prime e le altre.

Marta dice: “Vedendo così poco e su un terreno che si era già spaccato non mi sono fidata e ho abbassato i giri del motore

Inespressiva come sempre in questo periodo Lara Gut-Behrami che però sta tornando alla grande anche in questa specialità. Perde un solo centesimo su Federica, mentre Tessa Worley, pur sciando in maniera impeccabile, si è forse attaccata un po’ troppo alle lamine. Tuttavia in altre occasione è stata capace di recuperare ritardi come questo, di 78/100. Più ardua l’impresa cui saranno chiamate a compiere Petra Vlhova (+1″49), Alice Robinson (+1″82) e Sofia Goggia (+1″84). La velocista Azzurra stava compiendo un piccolo capolavoro, ma poi nella parte a lei più congeniale ha sbagliato interpretazione. Una frenata prima del piano conclusivo ha fatto lievitare il ritardo.

Dal numero 18 in poi la pista ha iniziato a rovinarsi più del dovuto in maniera inaspettata. Le atlete hanno fatto davvero tanta fatica. Magia di Michelle Gisin Magia di Michelle Gisin Magia di Michelle Gisin

LA CLASSIFICA

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).