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Matteo Pellissier e il sogno Ted

Da bambino giocava e sciava sulla neve con Jasmine Fiorano, negli stessi prati e sulle stesse piste di Rhemes. Entrambi nello sci Club Granta Parey fino a quando, entrambi, hanno cambiato società, lei per approdare allo Chamolé, lui al Rutor di La Thuile. Matteo e Jasmine hanno la stessa età e, forse, gli stessi sogni, quelli di tutti i ragazzi che fanno agonismo, sbocciati fin da piccoli nel loro paese e poi coltivati già con qualche successo. Matteo Pellissier ha vinto il titolo italiano Allievi di slalom nel 2010 all’Abetone, Jasmine…ma la sua è un’altra storia. Torniamo a lui, nato il 12 maggio 1995 ad Aosta figlio di Mauro, 50 anni, addetto agli impianti di risalita di La Thuile, e di Cinzia, 43 anni, che lavora in un albergo della località valdostana. Dopo Matteo è arrivato anche Nicolas, 13 anni , anche lui agonista impegnato, a completare la famiglia. Papà Mauro lavorava agli impianti di Rhemes prima di lasciarla per trasferire la famiglia a La Thuile. Aveva  messo Matteo sulla neve non appena si era retto in piedi e  al piccolo la neve era piaciuta subito e per sempre. Primo sci club il Granta Parey, primo allenatore una donna, Claudia Gerbelle; poi, nel Rutor, Samuele Jacquemod e Federico Lacchia . In  slalom ha vinto  il titolo italiano nel secondo anno Allievi all’Abetone, nella gara in cui Edoardo Longo sbagliò l’ultimissima porta della seconda manche. L’anno scorso nel secondo anno Aspiranti «mi sono concentrato sulle discipline tecniche» ma la velocità lo attira («Didier Cuche è stato un grande»), la paura non esiste e già nel 2011 ha assaggiato con gusto per la prima volta in gara agli Assoluti la vertiginosa «3 Franco Berthod»  di La Thuile. Il piercing con due dadini sulla sopracciglia destra è una roba così, uno sfizio da niente. Anche la scuola e i libri sono così. Anzi così così… Frequenta il Liceo Linguistico di Courmayer dove è stato bocciato un anno «ma voglio continuare e finire perché devo» nonostante «una voglia così così» e il viaggio quotidiano avanti e indietro di quasi un’ora per volta per raggiungere e tornare da Courmayeur. Il fatto è che c’è lo sci, «una passione forte che coltivo fin da bambino, dove voglio vincere tutto quello che si può e arrivare a gareggiare in Coppa del Mondo». Il sogno di tutti. Anche di un ragazzo che giocava sui prati e sulla neve di Rhemes, che oggi ammira Ted Ligety per come scia in gigante e un giorno, magari, riuscirà a sciare come lui. 


About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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