Un’inforcata nello slalom della combinata mondiale di St. Moritz aveva chiuso anzitempo la sua scorsa stagione, ma in primavera Mattia Casse aveva ripreso ad allenarsi, già concentrato sul prossimo inverno. Ma le cose non sono andate come tutti speravano: la frattura del malleolo mediale della caviglia destra si è infatti rivelata ben più grave del previsto, ci sono state complicazioni perché l’osso non si era ben calcificato e alla fine, meglio tardi che mai, Mattia è stato sottoposto ad un intervento chirurgico, lo scorso 18 agosto a Porto, in Portogallo. «Pensavo io di finire la carriera senza viti…» aveva scritto con un’ammirevole dose di ironia Mattia poche ore dopo l’intervento dal letto dell’ospedale, mentre ora, un mese dopo quel giorno, pensa già al momento di tornare sulla neve. «Spero di partire per l’America a novembre con gli altri, non riuscissi rientrerò in Gardena, su questo non ho dubbi». La caviglia «avvitata», come la definisce lui, dovrebbe tenere, per ora Mattia allena solo la parte alta del corpo, vuole andarci cauto visto come è andata in primavera, quando forse aveva esagerato con i carichi mentre l’osso non era ben saldato.
Da notare che l’infortunio del piemontese – da sei anni cittadino di Bergamo – è lo stesso subito da Marcel Hirscher il 17 agosto, il giorno prima dell’operazione di Mattia. Anche l’austriaco, dopo la frattura da rotazione non è stato operato.
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