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Mayer toglie la vittoria a Dominik Paris

L’austriaco Matthias Mayer compie un capolavoro tecnico e toglie la vittoria a Dominik Paris.  Questa volta però non è possibile lamentarsi contro la mala sorte, perché se nella discesa di ieri l’Azzurro ha perduto la gara per 2 centesimi, oggi il distacco è di 4 decimi.  Impeccabile l’austriaco, che ha fatto la differenza nel tratto misto. Quello delle curve dove Domme non è stato geniale. Spesso Mayer però qualcosina sbaglia invece questa volta è stato impeccabile. Una di quelle prove che può essere premiata soltanto con la vittoria.

Nella zona centrale Domme si è salvato perché scia con una sicurezza incredibile e supera anche i momenti più complicati con una malizia invidiabile. Poi Dominik poi quando c’è da mettere giù lo sci piatto è il numero uno. Ma questa volta non è bastato. È’ però riuscito a tenere distante per9 centesimi Vincent Kriechmayr che nel tratto di curve più insidioso è stato più abile tecnicamente, più o meno come Matthias.

E quei nove centesimi di ritardo l’austriaco li ha persi proprio negli ultimi metri. Stesso discorso per Mauro Caviezel che ha realizzato lo stesso identico tempo di Vincent. Se uno svizzero non copia non è contento!

Poi c’è spazio ancora per la bandiera italiana perché c’è il quinto posto di Mattia Casse. Poteva forse anche salire sul podio se non avesse sporcato un unico punto, quello che immette nella parte centrale. Dove ha perduto oltre 5 decimi. Al traguardo ne ha presi 6, a 12 centesimi dal terzo posto. Rimane la sua seconda migliore prestazione di sempre. Nel 2015 fu quarto a Beaver Creek, località che raggiungerà già domani! Cosa dire, bentornato Mattia!

Un po’ troppo conservativa l’azione di Peter Fill che ha retto fino a metà percorso. Sul difficile poi ha sporcato le linee e il ritardo al traguardo è stato pesante, oltre due secondi. Ma ricordiamo che non è il miglior Peter Fill. Lo aspettiamo.

Si morde le dita invece il norvegese Aleksander Aamodt Kilde. Era in testa ma poi si è agganciato con la lamina ed è riuscito a salvarsi solo perché ha un talento incredibile. Si è messo davanti al capitano Jansrud in sesta posizione, ma poi tra i due si è infilato baby Marco Odermatt, settimo a +85 /100.
E Thomas Dressen? Non è sempre… sabato! Bravo, ma lontano dall’eccellenza.

Gli uomini lasciano Lake Louise alle ragazze per trasferirsi a Beaver Creek dove affronteranno discesa, superG e slalom gigante

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).