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Meeting Atomic: il ritorno di Gut e i problemi di Zettel

Al raduno stellare di Altenmarkt di venerdì 24 settembre, abbiamo incontrato tutte le campionesse del team Atomic e in particolare Marlies Schild, Lara Gut, Kathrin Zettel, Eva–Maria Brem e Sandrine Aubert, nuovo “acquisto” del marchio austriaco.

Cominciamo da Marlies Schild, futura signora Raich, che in estate è stata molto impegnata, assieme a Benjamin, per sistemare la nuova casa fatta costruire a Pitztal, a pochi passi da quella della famiglia Raich. Vi sposerete? abbiamo chiesto a entrambi: “Presto, di sicuro” è stata la risposta di Benni, “Mah, vedremo” quella della più timida Marlies. Quanto alle questioni tecniche, dopo l’ottima stagione 2009/2010 la Schild sembra molto ottimista e sicura di sé. Il terzo posto nella coppa di slalom e l’argento olimpico l’hanno soddisfatta “perché li ho ottenuti nell’inverno che segnava il mio rientro all’agonismo dopo il gravissimo infortunio dell’ottobre 2008, ma ora vorrei tornare a dove ero prima, e cioè al numero 1 dello slalom”. Quanto al ritorno in gigante, è ancora rimandato, “a Sölden non ci sarò, ma forse ad Aspen e St. Moritz sì, vedremo, dipenderà da come va in slalom, la gamba in ogni caso sta bene, non mi crea più problemi”.

Ottimista e sicura di sé, come sempre, anche Lara Gut, che a Sölden invece ci sarà, anche se mentre lo dice fa le corna, visto quello che le era successo esattamente un anno fa, proprio all’indomani dell’incontro stampa in Atomic. La giovanissima svizzera rientra dopo 19 lunghissimi mesi di astinenza dall’agonismo e ha davvero tanta voglia di indossare un pettorale. “Sto benissimo, l’anca non fa male, ho lavorato tanto e bene, a febbraio ho rimesso gli sci, da aprile ho ripreso ad allenarmi come sempre per la nuova stagione, in pratica ho fatto due cicli di preparazione consecutivi, speriamo sia finalmente giunto il momento di metterli in pratica! Gareggerò in tutte le discipline, non so però se farò tutte le gare, dipenderà da come va e da come mi sentirò andando avanti con la stagione. A chi mi vede già come futura vincitrice della coppa generale dico di avere pazienza, di sicuro è un obiettivo ma non a breve termine e non dimentichiamo poi che in pista non vado da sola, ho tantissime avversarie! Per ora l’unico desiderio è di tornare a misurarmi con il cronometro e divertirmi, poter sorridere al traguardo, anche se oddio, il mio sorriso al momento non è il massimo visto l’apparecchio che devo portare! L’ho messo sei mesi fa e non so ancora quando lo toglierò, si è reso necessario perché dopo il lavoro di rieducazione per l’anca (operata ai primi di ottobre del 2009 dopo l’infortunio patito in allenamento a Saas Fee, ndr) mi sono ritrovata con problemi di postura e i denti che andavano un po’ per conto loro”. Quanto alle penalità subite nelle liste mondiali che l’hanno fatta retrocedere negli ordini di partenza, Lara alza le spalle: “Quello per me non è un problema, un anno fa avevo 4 primi gruppi, ora mi è rimasto solo quello in discesa, in gigante e superG sono 19° e va bene così!”. Da sottolineare il fatto che per gli allenamenti di slalom (nei prossimi giorni sarà nel palazzetto indoor di Amneville, in Francia) Lara Gut può contare su un nuovo coach extra lusso, Giorgio Rocca, amico di suo padre e soprattutto vicino di casa a Comano, nel Ticino. 

Un po’ meno pimpante è Kathrin Zettel, che in primavera ed estate non ha potuto allenarsi come voleva per un’infiammazione all’anca non ancora del tutto risolta. “Al raduno in Nuova Zelanda non sono quasi riuscita a sciare, facevo qualche prova e dovevo fermarmi, ultimamente va un po’ meglio e a Sölden ci sarò, ma non so in che condizione”. Quinta nell’ultima coppa del mondo generale con due secondi posti nelle classifiche di slalom e di gigante, delusa all’Olimpiade con un quarto e un quinto posto, l’ancora giovanissima Kathrin Zettel (classe 1986) punta a conquistare per la prima volta una coppa del mondo che finora si è sempre fatta sfuggire nel finale di stagione.     

Passiamo alla francese Sandrine Aubert, slalomista che si è scoperta vincente nelle ultime due stagioni ed ha deciso di cambiare sci in primavera, dopo test che “mi vedevano nettamente più veloce”. Avversarie avvisate dunque, perché Sandrine sta benissimo e in estate si è allenata al meglio con il suo team privato (guidato dal fidanzato che le fa anche da coach) con l’obiettivo di fare buoni risultati anche nelle gare di supercombinata. “Con i nuovi sci credo di avere molte più chance nelle gare veloci, allora sì che potrei andare forte e puntare al podio!”.

Chiudiamo infine con notizie di Eva-Maria Brem, la giovane gigantista austriaca 7° all’Olimpiade e 11° nell’ultima coppa del mondo di specialità, che non sarà in pista a Sölden perché dopo l’infortunio di aprile ha potuto rimettere gli sci solo a fine agosto e non si sente ancora pronta per le gare. “Rientrerò forse ad Aspen, ma prima di Natale di sicuro non sarò al 100%, la frattura di tibia e perone (subita sciando in libertà con i genitori, ndr) è stata davvero brutta e la rieducazione molto lunga”.

 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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