Ormai non ci sono più parole. Manfred Moelgg ha vinto il bronzo nello slalom speciale vinto, come da pronostico e da… giustizia, dal francese Jean Baptiste Grange, bravissimo a precedere il redivivo Biggmark, lo svedese meno accreditato alla vigilia. Manfred è stato di una bravura esemplare, perché pur avendo un vantaggio di 8 decimi sullo svedese, non si è risparmiato rischiando sempre al massimo. Purtroppo dinnanzi alla discesa dello svedese c’è stato poco da fare. Ha tirato fuori una delle sue "antiche" manche quando come un pazzo abbatteva i rapid gates in maniera rocambolesca. Oggi è più ordinato il che si traduce con discese meno rischiose e più redditizie. Ha recuperato un sacco su Grange, ma il campione francese, vincitore di ben 3 gare in Coppa, ha trionfato come era giusto che fosse. Completamente fuori dal clima gara Kostelic, in difesa nella prima manche, distratto nella seconda. Giuliano Razzoli era concentrato, ma nella seconda prova si è inclinato troppo sul muro scivolando per la tangente. Era comunque 11esimo dopo la prima prova che aveva affrontato senza mai prendere il ritmo. Rimanendo in terra italica, bravo Cristian Deville, ma solo nella seconda manche che ha interpretato da grande campione. Dalla undicesima è sceso fino in settima posizione, ma come dice lui, a un Mondiale conta davvero poco. Un Mondiale che ci ha regalato 6 medaglie, che nessuno si aspettava. Siamo arrivato in Germania con un bel fardello di polemiche sulle spalle. Il ricordo di Lippi ai Mondiali di Calcio tedeschi è spontaneo. Ne uscimmo vincenti con un’immagine distrutta dagli scandali. Ora c’è da sperare che Morzenti e Ravetto finiscano di litigare e che ritrovino la pace, situazione di cui proprio ora abbiamo proprio bisogno.
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