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Monaco: il parallelo a Kostelic e Pietilae. Grande Dada

 E’ difficile ricordare quanta gente abbia  mai visto "live" una gara di sci. Be, al parco olimpico di Monaco ce n’era davvero tanta e lo spettacolo, anzi lo show, è stato eccezionale. Lasciamo perdere il concetto tecnico che in un parallelo di 18 porte a metà tra gigante e slalom, non può esserci, ma quando l’attenzione è così alta e divertente, c’è solo da applaudire. Poi tutto si può sempre migliorare ma andiamolo a spoegare a Ivica Kostelic e alla svedese Maria Pietilae-Holmner che hanno trionfato nella finale combattuta con Julien Lizeroux e Tina Maze. Nella finalina femminile c’è stato un po’ di azzurro, grazie alla presenza di Daniela Merighetti, autrice di una gara eccezionale. Ha prima eliminato Maria Riesch, poi Tessa Worley e si è arresa soltanto a Tina Maze in semifinale. Poi per il terzo e quarto posto ha perso quella prontezza di riflessi dimostrata fino a quel momento lasciando all’austriaco Elisabeth Goetgl la giaia del terzo poto. Ma che brava comunque la nostra atleta che sta vivendo la sua stagione migliore. Ivika Kostelic ha battuto Lizeroux forse già scaricato dallo sforzo patito per sconfiggere in semifinale un Bode Miller scatenato. Così ha ceduto 41 centesimi nella prima manche ed è caduto nella seconda nel tentativo disperato di recuperare. Nel momento più importante si è invece spenta Tina Maze che pur aveva dato 12 centesimi alla Pietilae nel primo round. E’ come se si fosse bloccata mentalmente nella finalissima, quando invece la svedesina, come una gazzella, è riuscita a mangiarsi la slovena vincendo con 47 centesimi di vantaggio. Nella finalina maschile, Bode Miller l’ha spuntata sull’idolo di casa Felix Neureuther che ha infiammato la folla fin quasi la fine. 
Eliminati al primo turno gli altri due azzurri presenti a Monaco, Peter Fill e Werner Heel. Kostelic ha dimostrato fin da subito di meritare la vittoria sfruttando al massimo la sua potenza e la grande centralità sugli sci, elementi fondamentali per una gara del genere. A Lizeroux il merito di aver dato la paga a Svindal.
Dal punto di vista economico i vincitori si sono portati a casa ben 40 mila franchi svizzeri (otre 32 mila euro), 30 mila i secondi,  20 mila i terzi e 10 mila i quarti, mentre per i punti coppa questa la scala: 1° 100 punti, 2° 80 punti, 3° 60 punti, il 4° 50, mentre chi si è fermato ai quarti ha preso 30 punti e agli ottavi 15 punti. Non sarà felicissima Lindsey Vonn che avrebbe potuto meglio approfittare dell’liminazione immediata di Maria RIesch, invece potrà contare solo su 15 punti in più che non le hanno permesso finora di passarla in classifica generale. 
Lo spettacolo lasciato sulla collina di Monaco deve far riflettere: c’è poco di tecnico, ma tanto di show e la Fis dovrà capire cosa sarà meglio premiare anche in termini di promozione.
Non sarà di meno lo show che promette lo slalom maschile e femminile di Zagabria del 4 e del 6 gennaio. Kostelic lo affronterà da eroe nazionale!

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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