Gare

Mondiali 09: Nadia Fanchini, bronzo in discesa

 Nadia Fanchini si è agiudicata la medaglia di bronzo nella discesa libera femminile ai Mondiali di Val d’Isere. La bresciana si è classificata al terzo posto nella gara vinta con il tempo di 1’30”31 dalla statunitense Lindsey Vonn, che bissa cosi’ l’oro conquistato nel super-G di pochi giorni fa. Alle spalle dell’americana la 17enne svizzera Lara Gut, gia’ argento in supercombinata, che ha chiuso in 1’30”83 con un distacco di 52 centesimi. La Fanchini ha chiuso in 1’30”88, a soli 5 centesimi dalla medaglia d’argento, e sale sul podio quattro anni dopo l’argento di sua sorella Elena, entrando di diritto nella storia della velocità dello sci azzurro femminile perchè soltanto altre due donne oltre alle Fanchini furono capaci di un’impresa simile in un campionato del mondo: Carla Marchelli (bronzo a Bad Gastein nel 1958) e Christl Pia Riva (argento a Chamonix nel 1962).  


Per la Fanchini si tratta della prima medaglia in un Mondiale, mentre l’Italia sale per la seconda volta sul podio in questa rassegna iridata dopo l’argento conquistato da Peter Fill nel 
super-G maschile. Nelle prime dieci anche Wendy Siorpaes, che scesa con il pettorale n.30 ha centrato un ottimo ottavo posto. Lontane le altre: Daniela Merighetti ha chiuso in 16esima posizione, Verena Stuffer e’ 23esima.

Ordine d’arrivo DH femminile Mondiali Val d’Isère (Fra):
1. VONN Lindsey 1984 USA 1:30.31 
2. GUT Lara 1991 SUI 1:30.83 
3. FANCHINI Nadia 1986 ITA 1:30.88 
4. GOERGL Elisabeth 1981 AUT 1:31.24 
5. ROLLAND Marion 1982 FRA 1:31.45 
6. MARCHAND-ARVIER Marie 1985 FRA 1:31.51 
7. FISCHBACHER Andrea 1985 AUT 1:31.88 
8. SIORPAES Wendy 1985 ITA 1:32.31 
9. COOK Stacey 1984 USA 1:32.37 
10. RIESCH Maria 1984 GER 1:32.42 

 

16. MERIGHETTI Daniela 1981 ITA 1:33.25 

 

23. STUFFER Verena 1984 ITA 1:34.26

 
NADIA AL TRAGUARDO
Quattro anni dopo l’argento di Elena, un’altra Fanchini torna sul podio in una discesa iridata. Stavolta è Nadia a conquistare un fantastico bronzo nella gara vinta da Lindsey Vonn su Lara Gut, un terzo posto che arriva nell’annata della definitiva consacrazione della finanziera bresciana ad altissimi livelli. "Pensavo di avere sciato meglio in allenamento, invece è andata bene – spiega -. Sono veramente contenta, quando mi hanno detto ieri sera che mi era capitato il pettorale numero 8, mi ha telefonato mia sorella Elena per dirmi che era lo stesso che aveva lei quando fece l’argento a Santa Caterina Valfurva. E’ una giornata speciale che mi ripaga di molte sofferenze patite negli scorsi, dagli infortuni alle ginocchia allo stop del Coni. Sapevo che dovevo fare la giusta esperienza in discesa, in fondo è soli tre anni che la affronto con continuità, prima cadevo sempre ed ero impaurita, adesso invece sono io che aggredisco la pista. Ho temuto di perdere il podio, quattro anni fa arrivai quarta in supergigante per pochissimi centesimi, non mi sarebbe piaciuto fare lo stesso in questa occasione. Il bronzo mi dà una carica speciale, voglio difendere la maglia rossa di leader di supergigante con tutte le mie forze". La dedica del bronzo è per un bambino sfortunato che adesso non c’è più. "Si chiamava Giovanni, aveva 2 anni ed è stato strappato ai genitori da una bruttissima malattia". Vicino a lei la sorella Elena (che rientrerà in aprile) piange di felicità: "E’ stata bravissima, ha sciato magnificamente e può migliorare ancora tanto", mentre il direttore tecnico femminile Much Mair le fa i complimenti: "Se lo meritava dopo tutte le sue vicissitudini, sta disputando una stagione magnifica e può ancora togliersi altre soddisfazioni prima della fine della stagione". Contenta anche Wendy Siorpaes, ottava al traguardo alla sua prima discesa iridata. "Onestamente non pensavo di arrivare così avanti, ho commesso degli errori e in più avevo male alla spalla perchè sono caduta nell’allenamento di ieri. Torno a casa felice di avere vissuto una grande esperienza, adesso voglio migliorarmi".

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

Add Comment

Click here to post a comment