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Mondiali ’11: Innerhofer è bronzo!

Non era sceso ancora nessuno o quasi ma quando vede il suo tempo inizia a gesticolare con le braccia come dire: Il più forte sono io! Questo è Christof Innerhofer  medaglia di bronzo nella discesa libera Mondiale corsa questa mattina a Garmisch sulla micidiale pista Kandahar che ha premiato il canadese Erik Guay, medaglia d’oro e Didier Cuche, argento. Certo la discesa di Guay era assolutamente imprevedibile. E dire che il canadese ha affrontato la discesa Mondiale con un male alla schiena terribile. E meno male! “Penso di aver perso la medaglia d’oro  un po’ sul piano centrale  e nel curvone all’uscita. Non riuscivo a tenere lo sci e sono arrivato lungo". E chi se ne importa, Christof Innerhofer è l’eroe Azzurro di questa spedizione iridata. Almeno finora. Nella prima parte è stato nettamente il migliore e, come lui stessi ha dichiarato, ha perso dopo. Un oro e un bronzo, però, diciamola tutta, una settimana fa non le avrebbe pronosticate nessuno. Il canadese è la sorpresa della giornata, ma ha sciato in maniera esemplare nella seconda parte. Didier Cuche grida forse un po’ la sua rabbia perché se c’è un atleta che quest’anno meritava l’oro era proprio lui. Ma le gare sono così, è bastata forse una piccolissima apertura di busto sul rusch finale e quelle briciole di centesimi presi se li è portati al traguardo. Poco esaltanti invece le discese degli altri azzurri con Peter Fill 13esimo, Dominik paris 19esimo e Werner Heel 20esimo. Sono stati abbastanza bravi nella prima metà per poi cedere nell’ultima parte di gara. Delusione anche per Bode Miller e gli altri big, come Walchhofer, settimo e Svindal quinto. Il norvegese è caduto sul traguardo così come tanti altri discesisti perché c’era davvero poco spazion per fermarsi. E’ uscito dal parterre aggrappandosi alle spalle degli inservienti. Speriamo nulla di male. Intanto però l’Italia è in festa per la seconda medaglia di Innerhofer. Per lui, per noi, un Mondiale indimenticabile!



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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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