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Mondiali: Inner l’Italia ti adora

 E’ il Mondiale di Christof Innerhofer. Il 26enne finanziere di Gais, dopo l’oro nel superG mette in bacheca anche il bronzo nella discesa, costringendo gli addetti ai lavori e gli appassionati a rinnovare le statistiche. 
"E’ il mio Mondiale – esordisce Innerhofer -, questa mattina pensavo che fosse difficile ripetere la gara del superG, ma ho capito che sto imparando velocemente, quasi ad ogni gara e che riesco a trasformare concretamente in una buona gara quello che sperimento in prova. Oggi ero particolarmente rilassato in partenza. Dieci minuti prima della partenza mi sento come se dovessi uscire con gli amici al bar. Poi mi concentro gli ultimi 5 minuti e vado in gara cercando di divertirmi e di fare quello che so fare. E’ incredibile per me avere conquistato l’oro e il bronzo a distanza di giorni. Non me lo dimenticherò mai".

"La cosa che mi rende più orgoglioso è l’aver dimostrato di saper essere comeptitivo con condizioni di neve diversa. La pista di oggi era l’opposto di quella del superG, ma in questi giorni si era capito che si sarebbe gareggiato in queste condizioni e io ho provato ad adattarmi. Mi pare di esserci riuscito".

"Devo rinnovare i ringraziamenti a tutti quelli che hanno lavorato per me e con me, e in particolar modo al mio ski-man che fa un lavoro perfetto".

"Il compagno di stanza ideale è Peter Fill: è molto tranquillo, un serio professionista e ultimamente ci stiamo confrontando molto anche sullo sci, penso che faccia bene a tutti e due".

Claudio Ravetto: "Non dico che sia più importante questo bronzo rispetto all’oro del superG, ma è davvero difficile ripetere una medaglia a pochi giorni dalla vittoria della prima. Avevo detto che il superG d’oro di Inner aveva fatto nascere un campione e oggi ne abbiamo avuto la dimostrazione. E’ stato bravo, un po’ di buona sorte l’ha aiutato per il numero di partenza, ma per tutto l’anno la fortuna non l’aveva assistito. Rispetto a Giorgio Rocca che aveva fatto due medaglie ai Mondiali di Bormio, Inner ha maggiori chance perché fa più discipline: può fare ancora qualcosa nella supercombinata e dall’anno prossimo tornerà a fare gigante. Sono soddisfatto anche degli altri ragazzi che ci hanno provato e mi aspetto qualcosa di positivo anche dalle donne".

 

Peter Fill: "Ho fatto una buona gara nel tratto iniziale poi ho sbagliato la curva di ingresso al piano centrale e lì ho gettato la gara. la pista era in buone condizioni, un po’ molle nella parte bassa ma Inner ha saputo adattarsi bene e ha fatto un’altra grande gara. Era un po’ preoccupato questa mattina. Appena si è svegliato ha aperto le tende e ha visto il cielo coperto di nuvole.. però non mi pare che abbia sofferto tanto. Complimenti a lui".

Werner Heel: "Ho voluto strafare un po’ troppo e forse ho sbagliato ad usare un paio di sci nuovi. Ora cercherò di portare a termine la stagione nel migliore dei modi, poi cercherò di fare meglio i compiti durante l’estate, rimettendo a posto tecnica e materiali per tornare più aggressivo il prossimo anno".

Dominik Paris: "Ho provato ad attaccare, ma su questa neve proprio non riuscivo ad avere felling. Nella parte bassa, quando sono sceso io, era troppo molle la neve e non riuscivo ad essere incisivo. Forse devo ancora fare esperienza su questo tipo di neve". 

 

About the author

Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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