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Mondiali Juniores 2010: Italia sul podio

Non è mica sempre festa ma non ci si può lamentare. Rispetto al 2009 gli Azzurrini dello sci alpino sono tornati dai Campionati Mondiali Juniores con tre medaglie in meno (quattro invece di sette) ma con molte attenuanti per un rendimento complessivo di squadra che ha confermato comunque la presenza di talenti dal valore assoluto tra i nostri giovani under 20. Innanzitutto e soprattutto occorre dire che le piste del comprensorio francese «Region Mont Blanc» (tra Megève e Les Houches) non valevano certamente quelle di Garmisch Partenkirchen dove abbiamo fatto sfracelli l’anno scorso. Piste «ben diverse» (come si è limitato a commentare il capo di Pianeta Giovani Flavio Roda), poco selettive e con preparazioni del fondo non proprio all’altezza, pendenze da educande su cui, tra l’altro, dopo i primi giorni di bel tempo si è scatenata una bufera che ha fatto del gigante femminile (dove Fede Brignone correva per la medaglia d’oro) «una gara da baby-cuccioli» («Gaby» dixit), con pista accorciata e acquivento come contorno. In questo quadro generale di una edizione dei Mondiali Juniores che i francesi (diciamolo) avrebbero potuto organizzare molto meglio, con meno supponenza e più umiltà, l’Italia ha fatto nel complesso la sua figura. Mattia Casse, già tra i favoriti nel 2009, si è «vendicato» della delusione cocente dell’anno scorso e ha vinto con autorità la discesa succedendo nell’albo d’oro ad Andy Plank. Il figlio di Alessandro Casse ha messo un altro mattone importante nella costruzione della propria consapevolezza di campione completando con il bronzo in superG il proprio ritratto di pretendente ad un futuro luminoso sul terreno della velocità. Mattia è una sicurezza, come Federica Brignone, ma «Gabby» (che non voleva assolutamente mancare all’appuntamento nel suo ultimo anno Giovani) si è fatta fregare da una violenta folata di vento nella primissima parte della prima manche del gigante e non le è bastata una stratosferica e (more solito) «incazzatissima» 2^ manche per risalire dal 7° posto fino alla medaglia d’oro  preventivata ma finita al collo di Mona Loeseth, la più piccola delle sorelle norvegesi, vincitrice anche della combinata. «Fede» ci teneva, ma anche l’argento è servito ad impreziosire la spedizione azzurra che ha completato il bottino con il secondo posto di Jacopo Di Ronco nella combinata. 
 

Delusioni? Rimpianti? Nello sport e nello sci non mancano mai ma fanno parte del gioco. Se Antonio Fantino non fosse stato condizionato dalle conseguenze della stramaledetta ernia discale che si è rivelata quest’anno, il suo rendimento sarebbe stato diverso nei due slalom. Forse ci si aspettava qualcosa di più Andrea Ravelli, ma il ragazzo (1992) ha il tempo per rifarsi; da valutare, invece, le prestazioni di Giovanni Borsotti e Luca De Aliprandini, all’ultimo anno Giovani. Fatti salire in corsa sul treno grazie all’ottima stagione nel Circuito Istituzionale, Alex Zingerle (1992) e Federico Brean  (1991) non hanno sfigurato. Francesca Marsaglia era delusa; Sofia Goggia e la sua «erre» francese erano soddisfatte del buon 6° posto in discesa ottenuto con scinado con gli Atomic di Lara Gut. Lisa Agerer sotto tono. A Elena Curtoni sembra sempre mancare un tot di brillantezza tecnica, di convinzione e cattiveria agonistica per il definitivo salto di qualità alla portata del suo straordinario potenziale atletico. Insomma, 4 medaglie non sono 7 ma nemmeno lo «zero» che ci è capitato di vedere in anni anche non remoti. Sul Pianeta Giovani le speranze azzurre non sono certo spente.  

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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