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MONDIALI VAIL-SLW: Shiffrin, ci mancherebbe!

Mikaela Shiffrin, ci mancherebbe altro! L’americana non ha fallito l’evento che più sentiva quest’anno. Segno indelebile di una stoffa di alta sartoria. Sciare, scia bene e questo lo sanno tutti, ma quanta pressione aveva addosso? Quella di un Paese intero, ma ha retto alla stragrande, così come accaduto a Sochi e due anni fa a Schladming. Ma se l’è vista brutta, perchè ha trovato sulla sua strada per l’oro una Frida Hansdotter formula magica. Se l’è staccata da dosso soltanto nelle ultime 10 porte, perché la svedese le era davanti, seppur di pochi centesimi, fino a quel momento. 34 quelli finali di distacco finali e non era certo facile ottenerlo su una pista che ormai si era deteriorata parecchio. La medaglia di bronzo, meritatissima, porta la firma di Sarka Strachova per soli 17 centesimi più veloce di Veronika Velez ZuzulovaLa prova della slovacca è stata clamorosa, probailmente irripetibile e sinceramente in pochi avrebbero scommesso su una performances del genere. Cose che capitano probabilmente, una volta sola nella vita. Purtroppo aveva troppo ritardo al termine della prima manche, conclusa al decimo posto a 1"22 dalla Shiffrin, altrimenti sarebbe salita sul podio Mondiale senza ombra di dubbio. Se l’è mangiate tutte, una dopo l’altra, a cominciare dalla Zettel, autrice comunque di una manche stupenda. Poi, in sequenza, Holdener, Thalmann, Melzynski, Maze, Kirchgasser. Quest’ultima è stata tradita da un palo che le è rimbalzato addosso facendola uscire irrimediabilmente. Poi la corsa di Veronika si è arrestata contro la prlibata azione di Sarka Strachova, capace di mettere i suoi sci 17 centesimi prima della cugina di paese. Quindi Hansdotter e Shiffrin hanno mantenuto la loro posizione che è rimasta comunque incerta fino alla fine.

LE ITALIANE
Niente da fare anche in questa gara. Forse la peggiore di tutte. Ci siamo arresi subito, incapaci di interpretare il percorso, seppur tracciato in maniera demenziale dall’allenatore norvegese. Ci è rimasto il 16esimo posto di Chiara Costazza e il 19esimo di Federica Brignone, autrice del decimo miglior tempo nella seconda manche (ha recuperato 10 posizioni), mentre Manuela Moelgg è uscita nella seconda dopo aver concluso la prima al 34esimo posto. Tutte naturalmente si dicono dispiaciute, mortificate ma comunque pronte a risollevrsi fin dal prossimo slalom di Coppa di Maribor. Quello che però si è notato non è una mancanza di "nerbo", ma un’insufficiente interpretazione tecnica. E quella non si impara in una settimana. Una sciata povera la loro, in balia dei tracciati e probabilmente abbandonate a loro stesse. Può anche essere che il tecnico Livio Magoni non sia riuscito a trovare il giusto feeling per trasmettere quello che di buono aveva fatto con Tina Maze e che, così pare, ripeterà con Mikaela Shiffrin l’anno prossimo.

Ranking

RANK BIB NAME NAT RUN 1 RK1 RUN 2 RK2 TOTAL DIFF
1 2 SHIFFRIN Mikaela

 

USA

50.07 1 +0.24 4 1:38.48  
2 4 HANSDOTTER Frida

 

SWE

+0.40 2 +0.18 2 1:38.82 +0.34
3 6 STRACHOVA Sarka

 

CZE

+0.44 3 +0.57 5 1:39.25 +0.77
4 12 VELEZ ZUZULOVA Veronika

 

SVK

+1.18 10 48.17 1 1:39.42 +0.94
5 3 ZETTEL Kathrin

 

AUT

+1.03 9 +0.23 3 1:39.50 +1.02
6 18 MIELZYNSKI Erin Tags

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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