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Mont Tremblant riapre il gigante: due giorni per capire il passo dell’Italia

Il Nord America rimette in scena il gigante femminile e Mont Tremblant torna a essere un crocevia della stagione. Sabato 6 dicembre (manche alle 17.00 e 20.00) e domenica 7 dicembre (alle 16.00 e 19.00) il “Flying Mile” ospita un doppio appuntamento che, negli ultimi anni, ha già scritto pagine decisive. Nel 2023 Federica Brignone ci costruì una doppietta memorabile, mentre dodici mesi dopo il meteo cancellò ogni possibilità di gara.

Questa volta l’Italia si presenta con cinque nomi: Sofia Goggia, Asja Zenere, Lara Della Mea, Ilaria Ghisalberti e Giorgia Collomb. Un gruppo vario per età, esperienza e prospettive, chiamato a misurarsi con una pista che offre pochi punti di riferimento. Freddo intenso, neve bagnata artificialmente e una superficie che non assomiglia a quella di Copper: meno aggressiva, più scorrevole, più ingannevole.

Fra le azzurre, il faro di inizio stagione è proprio Asja Zenere, finora la più continua: diciassettesima a Sölden, nona a Copper, miglior risultato della carriera. La vicentina ha rimesso insieme fiducia, materiali e lettura del terreno, confezionando un avvio che la porta a Mont Tremblant con un ruolo diverso, quasi nuovo.

«Il mio miglioramento – racconta – nasce dal lavoro estivo, ma a Copper è stato il materiale a fare la differenza. Di solito l’aggressività sulle nevi americane non mi aiuta, invece sabato scorso è filato tutto. Qui fa molto freddo, stanno bagnando la pista, ma la neve non è come in Colorado: meno mordente, più delicata. Vedremo cosa sarò capace di combinare».

E poi c’è il calendario, che corre veloce. Terminato questo doppio gigante, il circo rosa ripartirà subito verso l’Europa: «Dopo Tremblant andremo direttamente a St. Moritz per le tre gare veloci – continua Zenere – e lì faremo il punto della situazione».

Mont Tremblant, insomma, non è solo un appuntamento. È una porta d’ingresso verso l’inverno che conta: due giorni, due giganti, e un’Italia pronta a capire fin dove può spingersi.

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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