La classifica ufficiale mette davanti Kira Weidle-Winkelmann, ma la Oreiller-Killy — come spesso accade — pretende attenzione prima di fiducia. La FIS segnala un’evidente porta saltata dalla tedesca: tempo annullato, prova da interpretare. E così la seconda prova cronometrata della discesa femminile di Val d’Isère smette di essere un semplice allenamento e diventa una lettura tecnica, quasi un avviso ai naviganti. Il centro del discorso, oggi, è chiaro: Sofia Goggia e Lindsey Vonn. Non per caso. Anche ieri erano state loro a prendersi la scena: miglior tempo per Sofia, quarto posto per Lindsey.
Considerando il “DQP” di Kira, Goggia chiude col miglior tempo, di poco superiore a quello fatto segnare ieri. L’azzurra non forza subito, lascia scorrere la parte alta, poi cambia registro dove la Oreiller smette di perdonare. Nei settori centrali — quelli che chiedono linea, equilibrio e decisione — Sofia è la più veloce. Terzo e quarto settore parlano italiano: sci piantato, traiettorie dritte, velocità portata fino in fondo. Nel finale perde qualcosa, ma senza mai dare l’impressione di essere al limite. È una Goggia che sta costruendo, non che si sta cercando.
Lindsey Vonn risponde con una prova altrettanto significativa. Dietro a Sofia per 31 centesimi, ma sempre agganciata. L’americana è solida nella parte alta, precisa nelle transizioni, leggermente meno esplosiva nei tratti in cui Goggia fa la differenza, ma complessivamente molto vicina. La sensazione è che la velocità di base ci sia tutta e che il margine stia nella rifinitura, non nella sostanza. Vonn non fa rumore, ma occupa spazio. E sulla Oreiller-Killy è già molto.
Dietro di loro, la pista disegna una gerarchia più ampia. Nina Ortlieb è terza con una prova ordinata, senza passaggi vuoti, figlia di continuità più che di rischio. Nicol Delago quarta ed è uno dei dati più interessanti della giornata: parte bene, scorre forte, paga qualcosa nella parte centrale, ma conferma presenza e solidità. Laura Pirovano è ottava, dentro una top ten che racconta un’Italia della velocità sempre più compatta, capace di mettere più atlete in zona punti anche quando il tracciato diventa selettivo.
Tra le favorite enrtano d’obbligo. Ester Ledecka e Breezy Johnson, oggi a mezzo secondo da Sofia
La Oreiller-Killy è questo: non una pista che si domina, ma una pista che si attraversa con rispetto. Premia chi sa scegliere dove spingere e dove aspettare. Il caso Weidle è lì a ricordarlo: qui non basta andare più forte, bisogna passare giusto.
La gara dirà il resto, come sempre. Ma dopo due prove, il quadro è più chiaro. Non è ancora una sentenza, è un’indicazione forte. La discesa femminile di Val d’Isère ha trovato il suo asse: Goggia e Vonn, due storie diverse, due sci diversi, stessa ambizione. E sulla Oreiller-Killy, quando il duello è così, niente è mai banale.






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