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Reinhard Schmalzl: obiettivo qualità

Reinhard Schmalzl, cugino di Helmuth («I nostri padri erano fratelli») è stato eletto per la prima volta nel Consiglio della Fisi (lista Morzenti) durante le elezioni federali di Torino del 2010 ed ha assunto l’incarico di Presidente della Commissione Giovani. Gardenese, nato il 22 marzo 1960, è stato un ottimo atleta della generazione dei Danilo Sbardellotto e dei Mauro Cornaz; è entrato in Nazionale quando ancora gareggiava Herbert Plank e vanta come miglior risultato della sua carriera il 5° nella discesa di Coppa del Mondo di Villars del 1° febbraio 1979 vinta da Peter Müller. Carabiniere, sposato con la signora Carmen De Nicolò e padre di Diego («Si è dato allo skicross…») e di Guido, è stato per molti anni e a diverse riprese allenatore del CS Carabinieri e dello Sci Club Gardena, di cui per cinque anni ha ricoperto anche la carica di presidente. Ha preso molto sul serio il suo incarico istituzionale e quest’inverno ha seguito di persona tutte le Fis Giovani facendosi alcune idee precise che collimano alla perfezione con quelle di Stefano Dalmasso. Prima su tutte: cercare la qualità, favorire l’eccellenza tecnica, senza trascurare gli esiti contabili del Circuito Istituzionale ma senza farne una sentenza assoluta e senza trascurare l’opinione, «il fiuto», la competenza dei tecnici nell’individuare la qualità tecnica oltre i risultati contingenti. «Sì – dice Schmalzl – l’obiettivo è qualificare il più possibile l’attività giovanile. Abbiamo un grande movimento ma non sempre riusciamo a individuare il meglio e a portarlo avanti dentro meccanismi qualche volta troppo indulgenti nei confronti della quantità e della partecipazione. Si parla di agonismo e di selezione: i ragazzi devono imparare che certi traguardi vanno conquistati e non sono mai dovuti. Se vogliamo competere alla pari con le altre nazioni forti dello sci alpino dobbiamo cercare di chiudere prima di quanto non si sia fatto finora la piramide della selezione». Sono gli stessi principi in base ai quali Stefano Dalmasso ha avviato da quest’anno il suo lavoro di responsabile tecnico delle squadre giovanili: «Dobbiamo puntare sui più giovani e sui vincenti. Per l’accesso alla Nazionale teniamo certamente conto dei diritti maturati con il Circuito Istituzionale ma non facciamo che quella graduatoria sia l’unico criterio di scelta perché può anche essere lo specchio di un’«aurea mediocrità» per i giovani più…anziani, con maggiore esperienza che accumulano punteggi durante l’inverno. Teniamone conto ma cerchiamo il talento vincente, quelli con le più spiccate doti tecniche. È un compito e una responsabilità che noi tecnici dobbiamo assumerci». 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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