Sembrava più forte in slalom gigante, ma Stephanie Brunner (medaglia d’oro) ne ha anche tra i rapid gates. L’oro conquistato stamattina sulla Gran Pista di Pizzalto ha reso ancora più ufficiale l’esplosione di questa ragazzina di appena 18 anni anche se ne dimostra molti meno per via di un fisico minuto che probabilmente deve ancora sbocciare. “Ma grande come le altre non lo diventerò mai”. Conosce poche parole di inglese ma una delegata della federazione austriaca fa da traduttrice e anche un po’ da mamma visto che se la tiene sotto la chioccia come una figlia. Potrà essere lei la Marlies Schild di domani? “ Il viso diventa ancora più rosso di quello che dimostra una timidezza evidente: “Figuriamoci se penso a una cosa del genere. C’è tempo. Io vado avanti così, col mio programma per arrivare prima possibile in Coppa del Mondo. Questo risultato mi ha sorpreso perché pensavo che altre fossero le favorite”
E’ quello che in sostanza dice Paulina Grassl (medaglia d’argento): “Una sorpresa incredibile, ancora non ci credo. Davanti a me ci sono Emelie (Wilkstroem) e Sara (Hector) che hanno anche due anni più di me e questo significa che anche in quanto a esperienza sono decisamente più avanti. Ho seguito i consigli del mio allenatore, cioè di non rischiare eccessivamente nella prima manche perché partendo col 29 avrei potuto incontrare una pista rovinata. Poi però nella seconda ho tirato più che potevo e non ho commesso alcun errore”. “Questa medaglia è un sogno? Se non c’è niente di più incredibile sì, è proprio un sogno fantastico!”
Chi sorride a metà è la slovacca Petra Vlhova (medaglia di bronzo) che a soli 17 anni sa già perfettamente il fatto suo: “Ero abbastanza sicura che un risultato positivo sarebbe arrivato. Mi sentivo bene e a pensarci bene il bronzo mi sta abbastanza stretto”. Petra non ha ancora aggiornato il suo sito che racconta la sua storia agonistica come già fosse una star. Foto, sponsor, blog, insomma, si è già preparata per entrare nel circus del Grande Sci.
Un po’ demoralizzato il tecnico delle nostre azzurre Heini Pfitscher: “Ma non tanto per non aver mancato il podio anche perché non avevamo alcuna speranza considerando che la prima a partire è stata la Medetti col 51. Sia Alessia che Karoline Pichler hanno buttato via una chance di entrare nelle 15 e sarebbe stato un risultato da applaudire. Brave nella prima manche e un poco “polle” nella seconda. Sapevano che la penultima porta era angolata e che dovevano stare attente, ma forse hanno voluto rischiare troppo. Faranno tesoro di questa esperienza affinché non capiti più”
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