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Roccaraso 2012: Brunner: la Schild di domani?

Sembrava più forte in slalom gigante, ma Stephanie Brunner (medaglia d’oro) ne ha anche tra i rapid gates. L’oro conquistato stamattina sulla Gran Pista di Pizzalto ha reso ancora più ufficiale l’esplosione di questa ragazzina di appena 18 anni anche se ne dimostra molti meno per via di un fisico minuto che probabilmente deve ancora sbocciare. “Ma grande come le altre non lo diventerò mai”. Conosce poche parole di inglese ma una delegata della federazione austriaca fa da traduttrice e anche un po’ da mamma visto che se la tiene sotto la chioccia come una figlia. Potrà essere lei la Marlies Schild di domani? “ Il viso diventa ancora più rosso di quello che dimostra una timidezza evidente: “Figuriamoci se penso a una cosa del genere. C’è tempo. Io vado avanti così, col mio programma per arrivare prima possibile in Coppa del Mondo. Questo risultato mi ha sorpreso perché pensavo che altre fossero le favorite

E’ quello che in sostanza dice Paulina Grassl (medaglia d’argento): “Una sorpresa incredibile, ancora non ci credo. Davanti a me ci sono Emelie (Wilkstroem) e Sara (Hector) che hanno anche due anni più di me e questo significa che anche in quanto a esperienza sono decisamente più avanti. Ho seguito i consigli del mio allenatore, cioè di non rischiare eccessivamente nella prima manche perché partendo col 29 avrei potuto incontrare una pista rovinata. Poi però nella seconda ho tirato più che potevo e non ho commesso alcun errore”. “Questa medaglia è un sogno? Se non c’è niente di più incredibile sì, è proprio un sogno fantastico!

Chi sorride a metà è la slovacca Petra Vlhova (medaglia di bronzo) che a soli 17 anni sa già perfettamente il fatto suo: “Ero abbastanza sicura che un risultato positivo sarebbe arrivato. Mi sentivo bene e a pensarci bene il bronzo mi sta abbastanza stretto”. Petra non ha ancora aggiornato il suo sito che racconta la sua storia agonistica come già fosse una star. Foto, sponsor, blog, insomma, si è già preparata per entrare nel circus del Grande Sci.

Un po’ demoralizzato il tecnico delle nostre azzurre Heini Pfitscher: “Ma non tanto per non aver mancato il podio anche perché non avevamo alcuna speranza considerando che la prima a partire è stata la Medetti col 51. Sia Alessia che Karoline Pichler hanno buttato via una chance di entrare nelle 15 e sarebbe stato un risultato da applaudire. Brave nella prima manche e un poco “polle” nella seconda. Sapevano che la penultima porta era angolata e che dovevano stare attente, ma forse hanno voluto rischiare troppo. Faranno tesoro di questa esperienza affinché non capiti più

 

 

 

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Marco Di Marco

Nasce a Milano tre anni addietro il primo numero di Sciare (1 dicembre 1966). A sette anni il padre Massimo (fondatore di Sciare) lo porta a vedere i Campionati Italiani di sci alpino. C’era tutta la Valanga Azzurra. Torna a casa e decide che non c’è niente di più bello dello sci. A 14 anni fa il fattorino per la redazione, a 16 si occupa di una rubrica dedicata agli adesivi, a 19 entra in redazione, a 21 fa lo slalom tra l’attrezzatura e la Coppa del Mondo. Nel 1987 inventa la Guida Tecnica all’Acquisto, nel 1988 la rivista OnBoard di snowboard. Nel 1997 crea il sito www.sciaremag.it, nel 1998 assieme a Giulio Rossi dà vita alla Fis Carving Cup. Dopo 8 Mondiali e 5 Olimpiadi, nel 2001 diventa Direttore della Rivista, ruolo che riveste anche oggi. Il Collegio dei maestri di sci del Veneto lo ha nominato Maestro di Sci ad Honorem (ottobre ’23).

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